domenica 20 gennaio 2013

Io di risposte non ne ho (io faccio solo rock'n'roll cit.)


Non ho risposte nè soluzioni in merito ai capricci (e non faccio nemmeno rock'n'roll....ah lo confesso!).
Come tutte voi ho cercato e cerco di gestirli. I miei figli che da un lato sono indipendenti e autonomi nelle azioni e nel pensiero, naturalmente in relazione alla loro età, si perdono in capricci assurdi che certe volte mi viene il dubbio che abbiano una doppia personalità...
Quando erano più piccoli (ora hanno quasi 10 e quasi 6 anni) a volte mi sembrava di avere due gemelli. Volevano le stesse cose, degli stessi colori, della stessa forma. E guai se non questo non accadeva, un capriccio infinito da parte di entrambi. Anche io e mio fratello pare fossimo così (quindi è genetico, dici?).
Il capriccio assurdo a casa nostra viene gestito con una buona dose di indifferenza: ti lascio urlare e piangere finchè smetti o finchè ti convinci di smetterla. Avrai capito nei tuoi primi (almeno) 6 anni di vita che anche piangendo non ottieni niente? Torna quando ti sei calmato.
Se siamo a casa.
Se invece siamo per strada o in un luogo pubblico? 
Quest'inverno Paolo ha piantato una grana al terzo giorno di scuola sci. Ok magari aveva freddo, sonno, era stanco, era stufo, tutto quello che volete. Anche io. Mica la mamma è superman. Perdipiù la mamma paga e la mamma si annoia a morte aspettando al freddo te che fai la scuola sci. Quindi cosa ho fatto? ho estratto un sacchetto di orsetti gommosi, l'ho mollato in mano al cocciuto (dovevo placarlo in qualche modo e qualche orsetto gommoso può fare miracoli) e gli ho promesso che avremmo -primaopoi - telefonato al suo migliore amico. L'importante è che la smettesse di piangere e infilasse quei dannati sci entro cinque minuti. Risultato: ha messo gli sci, ha fatto la sua lezione e alla fine era un altro bambino dimentico di tutto quello che era accaduto. Al suo amico non abbiamo mai telefonato, anche se si è spazzato via tutti gli orsetti gommosi (e alla mamma nemmeno uno :).
L'altro, il cosiddetto grande (quasi 10 anni) fa anche lui la sua parte naturalmente. E al momento direi che non abbiamo ancora visto lo spartiacque tra capricci da piccoli e non capricci. Siamo ancora nel tunnel. Da quando è piccolo, Franz è stato soprannominato "Frignomen" il supereroe che per trasformarsi non ha bisogno nemmeno della cabina telefonica. Da un momento all'altro frigna, anche senza motivi reali o validi. Diciamo che nella migrazione verso i 10 anni e la quasi-fine delle elementari, i momenti "frignomen" diminuiscono a vista d'occhio ma la convivenza con il fratello più piccolo a volte lo riporta indietro di qualche anno.
E così si trovano a litigare per il portone che voleva aprire uno ma ha aperto l'altro, il lato del marciapiede su cui camminare, la mano della mamma (io sto a destra, tu stai a sinistra, finisce sempre che li ricaccio indietro di un paio di metri), e via discorrendo. Nel litigio scorre sempre qualche lacrima da entrambe le parti e mooooolte urla da parte mia.
Meglio va quando sono tra coetanei. Allora non vedrete MAI Franz piangere nè tantomeno Paolo.
Soluzioni? purtroppo poche. A parte il tenere un paio di caramelle a portata di mano, che fa sempre comodo e un po' di zucchero può aiutare a convincere qualsiasi cocciuto reticente. Per il resto a volte è sufficiente eliminare l'oggetto del contendere (se si tratta di un gioco o di un libro) o minacciare di portarli a casa o di non farli uscire.
Tutto il resto fa parte della bella avventura di essere genitori. O no?


Con questo post partecipo al Blog Tank di Donna Moderna Bambino

2 commenti:

silvia - amoricolpisello ha detto...

O dio, e io che speravo che crescendo i capricci non li avrebbero più fatti...
Comunque hai ragione, lo zucchero funziona sempre!

Cordeza ha detto...

Sarò una mamma pro-carie... ma con il "biscotto co 'a crema" riesco a placare anche io i capricci più tosti.