sabato 19 novembre 2011

Giacomo, un angelo in bicicletta

Ancora.
Ancora ho pianto.
E non ho potuto fermare le lacrime.
Ho pianto.
Ed è stato un pianto soffuso ma disperato.
Ieri la ns rappresentante di classe ci ha fatto arrivare via mail le foto dei cuori che i bambini della classe di Franz hanno scritto e disegnato per la mamma di Giacomo.
E dopo ci ha inviato anche la risposta della mamma di Giacomo.
Che dice "voi bambini siete dei tesori".
Chissà quanto le è costato scrivere - o far scrivere - quelle righe.
E leggere i pensierini dei nostri figli, che per la maggior parte Giacomo - prima- non lo conoscevano di persona, forse qualcuno di vista.
Ma che si sono trovati dentro tutta questa tragica storia. Dentro tutto questo immenso dolore.
Con gli amici più grandi, i cugini, le sorelle e i genitori che piangevano.
Senza nemmeno essere preparati. Come nessuno di noi era preparato. Non si è mai preparati.
Ma quando hai 8 anni, come fai a capire davvero.
Hai bisogno solo di parole semplici e di abbracci.
E allora sono state brave le maestre, il don e le catechiste a prendervi per mano e a dirvi che non dovete avere paura.
Anche noi l'abbiamo fatto. Ma è stato importante che lo facessero anche loro.
Perchè il dolore e il pianto sono stati corali.
E' un affare di tutti questa brutta storia.
E' una valanga di lacrime, di dolore, di senso civile, che ci ha travolto tutti nel giro di un attimo.
E a lungo ne parleremo ancora. E ogni volta sgorgherà qualche lacrima (molte lacrime).
Perchè quella strada è la nostra strada. La scuola è una nostra scuola. L'oratorio è il nostro oratorio.
E ogni bambino è un nostro figlio.
Giacomo ormai sarà sempre nei nostri cuori.
Da oggi un angelo custode e un fratello maggiore in bicicletta veglia su tutti noi.
Ogni tanto Giacomo facci una scampanellata, affinchè non ci dimentichiamo di te.

(Caro Giacomo, Franz stamattina mi ha raccontato che sfogliando un libro che parlava di biciclette gli è venuto in mente che ti sarebbe piaciuto molto)

1 commento:

M di MS ha detto...

Sì, è come dici tu. Quando si diventa genitori è come diventare genitori di tutti i bambini. Capisco il vostro coinvolgimento, noi abitiamo in un altro quartiere ma spesso ne parliamo. Il mio pensiero va ai poveri genitori e mi chiedo come facciano a tirare avanti, forse solo perchè c'è un'altra figlia.