sabato 19 novembre 2011

OTTOBRE 2011

lunedì, 17 ottobre 2011

Sinite parvulos

Lasciateli andare questi bambini.
Non accalcatevi davanti alla scuola quando i vostri figli hanno già 8 o 9 anni ed è chiaro che non fuggono da scuola.
Lasciateli entrare con i loro zaini, le loro sacchette, anche se sono pesanti.
Non è mai morto nessuno per aver trascinato uno zaino per uno o due giri di scale.
E non accompagnateli fin dentro per assicurarvi che sì sono entrati e li avete visti con i vostri occhi e allora siete tranquilli (come, ma non sapete che c'è una porta sul retro? ehhhhhhhhhhhhhhhh, scherzetto!!!)
Anche quelli della materna: se non li sbaciucchiate selvaggiamente davanti alla porta della classe, ve ne saranno grati (e soprattutto tutti gli altri che assistono allo spettacolino mattutino).
Non dico di essere di pietra o di granito o di essere impassibili davanti al bambino che non vedrete tutto il giorno.
Ma poichè è chiaro e indubbio che questi piccoli un giorno da grandi dovranno andarsene per il mondo da soli, è da piccoli che inizia l'allenamento. L'allenamento delle madri, vorrai dire. Anche quello. Anche quello. Soprattutto quello delle madri.
Delle madri che con zaino (del povero pargolo) e bici/passeggino al seguito si piazzano quasi dentro al portone.
E di certi padri.
Che non ce la fanno a lasciare che il piccolo corra da solo gli ultimi 50 metri verso la scuola. E se potessero entrerebbero fino in classe. Con lo scooter o con uno di quei mega-suv che sa il diavolo dove ci devono andare con il suv (hai forse una casa nel Grand Canyon? aha, perchè allora ci sta)
Lasciamoli andare i nostri bambini. Concediamo loro un pizzico di indipendenza. Lasciamoli all'angolo - sì va bene all'ultimo angolo prima della scuola (stesso marciapiede, per precisione, mica che devono anche attraversare eh!!) e diciamo loro "vai pure, ciao a stasera".
Che quello dell'attraversamento è un gran bel problema. E (anche) qui sono seria.
Abitiamo in un quartiere tagliato in due da una via che è un viale e che molti scambiano per l'autostrada.
Attraversare è pericolosissimo e nessuno si ferma, neppure sulle strisce.
In più c'è il tram che passa e i lavori in corso, l'uscita del supermercato e due rotonde maledette. Un semaforo alll'inizio, uno in mezzo e uno alla fine; nessuno in corrispondenza delle rotonde, della scuola, del supermercato e della parrocchia.
Quindi a noi toccano mille attraversamenti prima di arrivare indenni alla scuola elementare.
E ogni volta preghi l'angelo custode e i tuoi santi preferiti di metterti una mano sulla testa.
E ancora di più se hai i bambini nel passseggino o in bici.
O se sei anziano.
O se sei anziano e sei la nonna con i tuoi nipotini.
Ma anche se sei la mamma o il papà.
Ed è per questo che tutti noi, a qualsiasi latitudine accompagnamo i figli a scuola.
E sono d'accordo.
Tuttavia, quando gli attraversamenti sono finiti, lasciamoli andare i bambini.
Lasciamoli andare. Perchè il mondo è degli indipendenti e di quelli che se la sanno cavare da soli.
E il percorso inizia da qui.
Da quando al parco ti chiedono: posso andare a bere da solo? e tu li segui con lo sguardo fino alla fontanella. Oppure quando il pallone va oltre il recinto. E tu li segui con lo sguardo finchè raccolgono la palla e tornano. E tornano con un sorriso grande così.
E così seguiamoli con lo sguardo anche dietro l'ultimo angolo prima della scuola, ma che vadano da soli!

Un grande passo per noi, un grande passo per loro.

Commenti________________________________________________________
    #1  17 Ottobre 2011 - 12:49
Pensa che stamattina i miei due sono saliti sullo stesso pullman per la gita scolastica. Io e gli altri genitori siamo stati a salutarli sul marciapiede per 10 minuti. 10 minuti di bacini, ok con il pollice, sorrisoni...alla fine quando se ne sono andati ho pensato: "Meno male, la mia reputazione nel quartiere è ai minimi termini!".
M di MS





#2  18 Ottobre 2011 - 22:41
Parole sacrosante, le tue.

   cautelosa

#3  24 Ottobre 2011 - 13:33
si. lasciamoli andare, senza indugio. post meraviglioso!

   ilmaredentrome

#4  28 Ottobre 2011 - 22:03
Brava Clara!
Valewanda

#5  29 Ottobre 2011 - 01:26
Dillo al mio piccolo che le poche volte che al mattino li porto io, o anche solo sulla porta di casa davanti alle amichette che ci aspettano, visto che vanno insieme, mi fa: ti ddevo dire una cosa e poi mentre mi abbasso mi molla 30 bacetti trenta.
O al grande che no gli pare vero che salgo per farmi vedere i suoi quaderni, i disegni o i lavoretti, e i suoi libri.
Io guarda, il fatto che qualcun altro alle 8 me li toglie di torno sulla porta di casa la vivo come una benedizione, ma sono loro che insistono. E non vedo l' ora di comprare un telefonino al grande per farglieli fare in bicicletta quei 3 km. + traghetto e andare da solo.
Mammamsterdam
(eh, ci soffro, io quando mi danno i bacetti o non mi si spiccicano di dosso, per fortuna non è la regola:-)







domenica, 16 ottobre 2011

Tre viaggi all'interno di un giunco

Cari bambini, sapete cosa pensavano i Navajo della nascita del mondo?
Il Dio Begochiddy creò per gli uomini un mondo che però era senza luce. Gli uomini continuavano a lamentarsi (non che il loro mondo non fosse bello, però insomma non si vedeva nulla!!!) e allora il dio gettò un seme da cui nacque un giunco attraverso il quale tutti poterono passare al secondo mondo.
Il nuovo mondo era bello, bellissimo, ma era abitato da tantissimi gatti che attaccavano e graffiavano gli uomini.
Allora , poichè i Navajo si lamentavano ancora, il dio li fece passare di nuovo nel giunco e arrivarono tutti insieme nel terzo mondo: bello e luminoso. Un giorno però Coyote -che era la mascotte di Begochiddy - rubò per egoismo il figlio del Dio del Fiume, che si arrabbiò tantissimo e traformò la terra in mare. Non si poteva più vivere meppure in quel mondo:
Gli uomini fuggirono di nuovo attraverso il giunco e arrivarono ad un quarto mondo, dove si accamparono felici - anche se era meno bello del terzo, ma comunque luminoso e confortevole-, iniziarono a piantare le tende e divenne il paese dei navajo.


Questa è la storia del popolo Navajo. L'abbiamo ascoltata alla Casa Delle Culture Del Mondo a Lampugnano, Milano. Chiara Romanò, che ha condotto il laboratorio, è stata brava e coinvolgente. I bambini hanno ballato la danza della pioggia, indossato piume colorate e si sono inventati un totem.
Gli incontri proseguono tutto l'anno, circa una volta al mese, entrata e frequenza libere.

Franz ha scelto come totem Nuvola che corre (non è stato molto originale, era tra quelli elencati poco prima da Chiara). Ma poi gli ho svelato che anche gli scouts hanno un totem, si "prende" tra il III e il IV anno di reparto, quindi manca ancora un po'. E' -come quello dei pellerossa - composto dal nome di un animale che rispecchia il proprio fisico e da un aggettivo che ricorda il carattere. Volete sapere il mio?
Panda Pacato.
Sono passati molti anni dalla Sera dei Totem, e se assomiglio ancora senza dubbio ad un Panda, non so se sono ancora Pacato.
Ma era una vita fa.



martedì, 11 ottobre 2011

Passato, presente o futuro?

A scuola Franz sta iniziando a studiare Storia. All'inizio si tratta di far capire ai bambini il concetto di prima e dopo, prima e dopo Cristo, la linea temporale etc etc.
Cose semplici per un adulto ma non di immediata comprensione per un bambino.
Oggi Franz mi ha chiesto: Mamma, ti piace di più il passato, il presente o il futuro?
Io ho risposto che la cosa che mi piace di più è il presente perchè è il tempo che stiamo vivendo. Del futuro non so molto e il passato ormai è passato, che mi piaccia o no.
FranzBello invece dal basso dei suoi 8 anni ha risposto: a me piace il futuro, perchè posso sognare!


Great FranzBello! anche alla tua mamma piace sognare, ma la tua risposta è perfetta.


E hai ragione tu.

Non è mai troppo tardi per sognare.


Commenti________________________________________________________________

#1  12 Ottobre 2011 - 16:44
I bambini spesso sanno trovare risposte a domande immense...
Bravo FranzBello!!

   cautelosa

#2  13 Ottobre 2011 - 05:22
bellissima risposta!!!

   francy.s

#3  13 Ottobre 2011 - 12:11
A noi piace il presente perchè ci godiamo  i nostri  bambini :-)

M di MS                            











#4  20 Ottobre 2011 - 12:58



...Bellissima risposta caro pargoletto e speriamo che tu non smetta mai ..


   whappy

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