venerdì 18 novembre 2011

SETTEMBRE 2010

martedì, 28 settembre 2010

Fattorie Aperte 2010


Quando stremati siamo arrivati a casa, dalla mia borsa sono usciti, nell'ordine:
una pannocchia di mais
due forme di primosale e due pagnottine (una a forma di P) fatte dai bimbi
un portamatite fatto con materiali di riciclo
mille foto
per ricordare
il giacomo e il gabri che sono entrati nel tino dell’uva
il franz che ha provato il tiro con l’arco
il pao che si rotolava nel prato
il giro con l’asinello, il laboratorio del pane, la gara delle minimoto radiocomandate
i vitellini e i porcellini
per ricordare una giornata fatta
di sole e cielo azzurro (incredibile)
di amici (grazie di essere venuti)

http://cascinaselva.blogspot.com/
lunedì, 20 settembre 2010

Inserimento: the end

Finalmente la maestra ha pronunciato l'ambita frase: da domani 9-16.
E poi: certo che Paolo è proprio bravo!.
OLE'. Ce l'abbiamo fatta!
Non ci credo: siamo usciti dal tunnel.
Queste cose amiamo sentirci dire noi mammechelavoriamoatempopieno.
Non vogliamo sapere altro.
Siamo ansiose come le altre mamme.
Ci preoccupiamo per i nostri figli nella stessa misura.
Però per favore non menatecela troppo con inserimenti e affini. Mezz'ora in più...CiccioPao nemmeno se ne accorge.
Ma a me risolve la giornata. Quindi se posso evitare di stare in giro per il quartiere un'ora prima di portarlo alla materna solo per qualche alto filosofeggiare pedagogico, sappi che il mio problema è che esco alle 8 per portare FranzBello a scuola e poi vorrei ragionevolmente subito portare anche Pao.
E magari prima o poi presentarmi in ufficio ad un orario dignitoso.

Non ci credo: siamo usciti dal tunnel.
Ricominciano i turni: un giorno una nonna, un giorno l'altra, il venerdi il papàprof. Io quando posso o quando mi capita (sai com'è).
Si ritorna alla routine quotidiana.
E davvero ricominciato tutto.
giovedì, 16 settembre 2010

Inserimento e dintorni.

La mammachelavoraatempopieno odia il lento procedere dell'inserimento del bimbo alla materna.
Lo odia proprio.
Non è che ci sia margine.
C'è da dire che il bambino ha fatto 3 anni interi di nido. Al nido ci è andato a 7 mesi, e la mamma già allora ha risolto i suoi problemi esistenziali e si è tolta i sensi di colpa e quant'altro vogliamo raccontarci.
Ad 1 anno e mezzo lo stesso bimbo ha cambiato nido, edificio scolastico, maestre e compagni e non è rimasto traumatizzato.
La mamma neppure.
Adesso che il bimbo ha tre anni e mezzo inizia la materna.
La mammachelavoratuttoilgiorno odia andare a scuola un'ora un giorno, un'altra ora il secondo giorno. Poi un'ora e mezza, poi due ore. Poi "è pronto per mangiare".
Ve lo volete tenere questo bambino che è fuori casa da quando era neonato e si rompe un po' pure lui a venire qui con il contagocce?
Lo stesso bambino è contento alla materna e gioca senza problemi e senza la mamma. Poi si dispera perchè all'uscita la mamma lo porta dalla nonna.
Ieri non ha mangiato e ha fatto una scena da manuale.
Dopo una mattina così poi la mamma deve anche andare in ufficio e capire quello che fa e quello che dice.

La mammachelavoratuttoilgiorno è tosta. E non venitele a dire che il tutto deve essere graduale. Graduale. Ok. Ma dopo una settimana va bene così.
E tu caro Pao mi perdonerai.
Ma trovo che prima starai tutto il giorno a scuola e meglio sarà per tutti. Nonne comprese. Mamma compresa.
Domani ultimo giorno di una settimana faticosa.
La mamma è andata a dormire tutte le sere alle nove.
Cambierà magari il nome del suo blog in mammasenzacuore, ma non vede l'ora che la maestra dica "beh allora domani va bene alle quattro".
YES farò una festa.



lunedì, 13 settembre 2010

In bocca al lupo

In bocca al lupo miei piccoli bimbi che ricominciate oggi la scuola. Franz in seconda elementare e Pao che inizia la materna.
Che sia un bell'anno pieno di esperienze e cose nuove. Che sia un bell'anno di gioia e di amici. Che sia un bell'anno in cui tutti - anche la mamma e il papà - possiamo crescere e diventare un po' più grandi.
A voi, che manchi ancora una maestra o in generali dei problemi della scuola, spero che vi importi poco. La mamma vi ha accennato a qualcosa ma il vostro buon carattere (in effetti vale soprattutto per Franz che è in grado di capire mentre Pao vive ancora nel suo mondo di Lego) vi porta almeno apparentemente ad essere superiori agli eventi contingenti.
Tuttavia so che Franz si aspetta la sua maestra di matematica, che non si sa se sarà assegnata alla sua classe, ed è contento che sicuramente troverà quella di italiano.

Cosa ci salverà da questa bolgia infernale? gli amici naturalmente. La bella classe di Franz e la futura classe di Pao (che ancora non conosciamo ma abbiamo fiducia).

In bocca al lupo e che la danza inizi!
E vi lascio in dono questa filastrocca trovata su Fb.


Maestra/o, insegnami il fiore ed il frutto
- Col tempo, ti insegnerò tutto -
Insegnami fino al profondo dei mari
- Ti insegno fin dove tu impari-
Insegnami il cielo, più che si può
- Ti insegno fin dove io so-
E dove non sai?
- Da lì andiamo insieme-
Maestra/o e scolaro, dall’albero al seme
Insegno ed imparo, insieme perché
Io insegno se imparo con te.
(Dalle “Filastrocche della Melevisione”)

martedì, 07 settembre 2010

Summer memories: Castelli della Loira

Quando abbiamo deciso di andare ai Castelli della Loira con i nostri amici Faret la prima cosa a cui abbiamo pensato è stata quella di indagare accuratamente il sito delle Gites de France (bibbia degli alloggi rurali in Francia) e sceglierci una bella e grande casa con piscina non troppo costosa. Le nostre attese sono state soddisfatte.

La casa ci è apparsa come un miraggio là in mezzo alla campagna intorno a Blois e subito abbiamo capito che ci sarebbe piaciuta m-o-l-t-i-s-s-i-m-o. Le foto sul sito erano belle, ma dal vero era anche meglio! Una fattoria di charme tra campi di soia e di patate, arredata come le case delle pagine di Marie Claire Idees (sono un'accanita lettrice) sui toni del rosso mattone, bianco, ecrù. Come era nei nostri sogni, d'altra parte. La nostre stanze grandi come casa a Milano, i bambini tutti insieme in una stanza da quattro enorme, un soggiorno con camino e mega cucina a vista, bagni in abbondanza, e nella corte centrale una piscina riscaldata sempre a disposizione (GiovePluvio permettendo, ma è stato clemente).
Abbiamo scoperto la mia amica Chiara che fotografava persino il filo di cuoricini che teneva ferma la tenda. Effettivamente una meraviglia anche nei dettagli.

Per fortuna, aggiungerei. Perchè avevamo lasciato davvero a malincuore l'Ile de Rè, consapevoli che il microclima di sole e luce non si sarebbe ripresentato nella campagna della Val de Loire. Ma per e con gli amici questo ed altro.

Inoltre avevamo il timore che i Castelli sarebbero stati poco interessanti (eufemismo) per i nostri 2+2 bambini tra i 3 e i 7 anni. Invece Franz e Pao, Phil e Carlotta sono stati esemplari. Tra un waka waka e una treccina, un pic nic e un giretto in barca sono sopravvissuti a 9 castelli in sei giorni.

Il primo castello a dirla tutta ci ha schiantato. Il Castello Reale di Chambord. 440 stanze, un parco amplissimo, lo scalone centrale elicoidale forse ideato da Leonardo. Per farla breve, arrivati a sera ci siamo detti che se fossero stati tutti così, insomma... ehm.....avremmo dovuto ripensare tutta la vacanza.

Per fortuna -anche dei genitori- gli altri castelli scelti si sono rivelati molto più agili e c'è stato spazio per ammirare i bei giardini, farsi un altro giro in barca, giocare nei prati, girare i paesi.
Nei castelli
armature, cannoni, carrozze, scaloni, corone e scettri, troni, letti a baldacchino, uniformi a go go!

Quello che mi è piaciuto di più è stato Azay-le-Rideau, un piccolo gioiello in mezzo ad un laghetto. Ai bambini è piaciuto molto Chenoncheau con la galleria e le arcate sul fiume (ma c'erano troppi turisti)

E' stata la settimana delle baguette fresche, dei croissant, dei pains au chocolat e del flan au cerises. Di ogni paese abbiamo visitato la boulangerie con grande soddisfazione e anche il grosso centro commerciale vicino a casa non ci ha deluso. Nicolas che è francese delle parti di Angouleme, ci ha fatto provare cibi nuovi e su questa strada i bambini proprio non ci hanno seguito. Peccato per loro (soprattutto per Filippo e Carlotta che adesso stanno concludendo le vacanze a casa di mamie et papie dove la pasta nemmeno sanno che è!!!! Franz e Pao invece da giorni in Italia si godono tutte le pastasciutte che vogliono...eh eh eh)

E' stata la settimana del barbecue, questo sì gioia dei bambini e dei papà, soprattutto.

E' stata la settimana in cui abbiamo contato più nuvole e dalle forme più diverse in quel bellissimo cielo di cui invece a Milano vediamo piccoli pezzettini più o meno sempre uguali.

E' stata la settimana in cui abbiamo letto tantissimi fumetti finora ignoti e divertentissimi, che ora vorremmo cercare on line o chissàdove (Leonard, Boule et Bill, Gaston Lagaffe, e moltissimi Puffi)

Siamo stati bene. Vacanza, amici, Francia. WOW!
lunedì, 06 settembre 2010

Summer memories: ILE DE RE'

La discriminante era il tempo e ci è andata molto bene. Avevamo accettato il rischio della pioggia e del freddo, puntando verso nord.

Sul depliant c'era scritto che l'Ile de Rè ha le stesse ore di sole di Nizza, che è un luogo luminoso e solare, caratterizzato da un microclima particolare, che la gente va in bici e in spiaggia. Vi dirò: ci siamo fidati.
E abbiamo fatto bene.
(Confesso, io e il papàprof ci eravamo stati nell'Era PreBimbi, il tempo di un pranzo, in occasione di un matrimonio nei dintorni. Un paio d'ore erano bastate per farci capire che prima o poi saremmo tornati. Vraiment incroyable!)

Dopo due giorni in Auvergne, la terra dei vulcani, a barbellare a 1000 m.s.l.m, siamo "scesi" verso l'Atlantico e abbiamo avuto il regalo più bello della nostra estate.

Un'isola verde e azzurra, una lunga spiaggia di sabbia bianca e fine, le bici affittate ad un prezzo irrisorio, la macchina parcheggiata vicino alla mobilhome e mai più spostata, un campeggio silenzioso e tranquillo ai margini delle saline. La settimana è letteralmente volata lungo la pista ciclabile, portandoci nei villaggi di casette bianche con le imposte verdi (affittate a suon di lingotti d'oro a parigini charmant), al faro, attraverso vigneti e saline, sulle spiagge, nei mercati.
Non si può non amare un posto così.

E davvero il sole è caldo, ma non scotta. E il mare e un po' freddo ma si fa il bagno (comunque meglio del Lago Maggiore). Ci sono davvero i parigini con la maglia marinière sulle spalle e i fiori e la baguette nel cestino della bici. Alla mattina al mercato e al pomeriggio in spiaggia. Sempre in bici. Ad Ars, a La Couarde, a Saint Martin. Il sole ride all'Ile de Rè. La sera arriva tardi e cenare all'aperto è possibilissimo, senza nemmeno la felpa (quante volte ho detto al papàprof "sono le otto di sera, siamo nella Charente Maritime, e stiamo cenando all'aperto in maglietta. Incredibile!!"). I vicini di mobilhome potevano pensare che fossi pazza, se minimo minimo avessero capito l'italiano.

Franz e Pao all'inizio diffidavano un po' di quello strano mare che a momenti si ritirava lasciando respirare la sabbia per qualche centinaio di metri, ma è durata poco. Presto hanno apprezzato la bella sabbia che ben si è prestata alla costruzione di piste di biglie e vulcani (argomento dell'estate,...) e alla raccolta di migliaia di conchiglie che adesso infestano il baule della nostra macchina (in piacevole compagnia ancora di quelle raccolte in Bretagna due anni fa...ehm).

A Franz abbiamo affittato una bici tutta sua e il nostro bimbo cittadino si è dimostrato un valido ciclista. Pao invece ancora nel seggiolino, quando toglierà le rotelle anche lui sarà un segnale: dovremo tornare all'Ile de Rè.


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