lunedì 26 dicembre 2011

Natale e dintorni

Del Natale non sopporto molto i grandi pranzi obbligatori, le conversazioni da sostenere con chi non vedi mai (ci sarà un motivo?), i baci e gli abbracci.
Per il resto è una festa che mi piace molto.
Il nostro presepe di legno intagliato proveniente dalla Val Gardena (iniziato ancora prima che diventassimo entusiasti fan dell'Alto Adige...un segno no?) e ogni anno arricchito di una statuina. Solo una, chè costa un occhio della testa. E di qualche accessorio tipo un fuoco o una lanterna scovata d'estate in un negozio a Bolzano. E dell'angioletto che non avevamo e che il Parroco ha regalato a tutti i bambini alla Messa di Natale.
Il nostro albero anche lui di legno fatto dal papàprof quando era piccolo Franz, a cui appendiamo tutto quello che di natalizio arriva o passa da casa nostra (lavoretti del nido, della materna, delle elementari, piccoli regalini dei colleghi, qualcosa comprato in viaggio; insomma tutto quello che si può appendere e che si può guardare!).
La Messa del pomeriggio della Vigilia, che quest'anno è stata proprio carina, con tanti bambini e famigle, che non ci sembrava quasi vero aver mandato una mail e aver avuto tale successo.
Il sorriso dei nostri bimbi la mattina di Natale. Prima si sono assicurati che i regali ci fossero e poi sono venuti a svegliarci. E quello che avevano chiesto (Lego and only Lego) non era a casa nostra. Un po' di timore l'hanno avuto....che Babbo Natale non avesse letto bene la lettera (ma hanno anche ammesso che erano comunque contenti così....vorrei vedere, n.d.r.). Poi hanno trovato i pacchetti dalla NonnaCarla e si sono ulteriormente illuminati.
Non lo so se Franz creda ancora a Babbo Natale o meno, anche se alcuni segnali mi dicono che non sembra avere dubbi sulla sua esistenza.
Ad ogni modo io glielo lascio credere finchè vorrà. Anche se ha capito/intuito/scoperto che alcuni regali li fanno direttamente i nonni (non ci vuole molto, i nonni poco discretamente hanno scritto non-anonimi bigliettini di auguri. Mille grazie, davvero...EHM).
E non ultimi i regali anche per noi, che vi dirò non mi dispiacciono affatto.
Quest'anno ho ricevuto in dono una lezione di macarons. Spettacolo, non vedo l'ora.
Ma la cosa che da un paio di anni mi piace più di tutto, finalmente liberi da parenti e affini e obblighi sociali, è partire per la montagna.
Le nostre vacanze invernali non sono mai date per scontate. Quelle estive non si discutono, quelle invernali dipendono da molti fattori, primo fra tutti quello economico. Ma siamo una famiglia parca ed essenziale e io per prima rinuncio a molte cose pur di viaggiare (come già detto altrove su questo blog).
E così se io ho le ferie e troviamo una casa che non ci costa uno sproposito, facciamo due conti e partiamo. 
Cinque o sei giorni in montagna, in qualche valle poco edificata e se possibile poco frequentata. Franz fa la scuola sci, il papàprof scia qualche ora, Pao ha detto che non vuole nemmeno provare (ma vedremo) e io che non ho mai imparato sto con Pao e scivoliamo via con il bob.
Così anche quest'anno non rinunceremo al nostro caro Alto Adige, e quest'anno su su fin quasi al confine con l'Austria. 
Non vedo l'ora di tuffarmi nella neve fresca, di camminare nel bosco , di respirare l'aria frizzantina quando cala la sera.
Vi racconterò.
Nel frattempo Buon Natale a tutti, ovunque voi siate.

 

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