giovedì 4 aprile 2013

Lo shopping dei miei viaggi

Considerando che in città faccio la maggior parte dei miei acquisti on line, sembrerà strano che invece in viaggio io "ceda" al normale acquisto di beni in maniera diretta. E invece è proprio così. In viaggio ho più tempo da "perdere" nei mercati e davanti ai negozi, e soprattutto cedo al fascino indiscutibile di portarmi a casa un po' di genius loci. Con qualcosina dai viaggi torniamo sempre: per me, più spesso per i miei figli, molto meno per il papàprof con la scusa che gli uomini sono difficili da accontentare etc etc. 
La cosa che mi piace più di tutte in verità è comprare nei negozi di articoli fatti a mano oppure i bookshop dei musei (spesso vendono riproduzioni di gioielli, al cui fascino sono sensibilissima, soprattutto se hanno prezzi ragionevoli). 
Mi piacciono anche i libri fotografici, i libri per bambini e i tessuti. 

Gli oggetti dopotutto raccontano la storia del viaggio e anche un po' la nostra storia. Sarebbe riduttivo limitare il pensiero alla spesa in denaro.  
Anzi quasi sempre non è il prezzo che decide il vero valore dell'oggetto del desiderio, ma il suo significato per me, per noi, in quel momento, in quel luogo.

Ma andiamo con ordine. La cosa forse più curiosa che ho acquistato durante un viaggio (e sono strasicura che nessuno di voi lo farebbe) è la cartina degli scavi di Troia.



E non una cartina ad uso del turista appena sbarcato dal torpedone; no, una vera mappa archeologica con la stratigrafia di tutti e nove i livelli di Troia,  curata dallo staff degli scavi condotti dall'Università di Heidelberg. 
E' bellissima e campeggia intramontabile sulla parete del nostro soggiorno. 
Ci ricorda uno dei primi viaggi fatti insieme io e il papàprof, un dicembre di mille anni fa, quando lui aveva vinto una borsa del Ministero degli Esteri per la Turchia e io ero andata a trovarlo. 
Un dicembre di mille anni fa in cui dopo qualche giorno ad Istanbul decidemmo che Troia andava vista. Che poi, tutto sommato, come spesso accade, non c'era molto da vedere. 
Ma toccare con mano i pietroni delle Porte Scee, insomma per noi due allora-aspiranti-archeologi aveva e tuttora avrebbe il suo fascino. C'eravamo solo noi, nel nulla e nel silenzio (insieme a Schliemann, Elena, Agamennone, ...:)).
Come potervi spiegare il fascino emanato dal luogo? 

 ***


Questo oggetto misterioso ha di nuovo un nonsoche di archeologico (aridaie). E fa parte del genere che preferisco acquistare quando sono in viaggio: un gioiello, anche non prezioso (anzi preferibilmente non prezioso), possibilmente una collana, che non costi molto, che occupi poco posto, che dia grande soddisfazione e che anche in città mi ricordi luoghi e sensazioni. 
In particolare, questa è la riproduzione di una "perla" di terracotta proveniente dal pendio nord dell'Acropoli di Atene. Non si sa esattamente quale fosse il suo uso in origine, potrebbe essere stata un peso da telaio, o davvero un vago di collana, o un ornamento di altro genere.
E' di una semplicità disarmante e mi ricorda uno dei week end a cadenza annuale con le mie amicae
Il prossimo maggio si va a Berlino, chissà cosa porterò a casa?

***

E infine uno dei più bei libri acquistati per i miei figli. Ah sì è in francese.... Dopotutto l'abbiamo comprato sull'Ile de Rè, un'isola magica di fronte alla Rochelle. Sulla stessa isola che ha bellissimi mercati e mille opportunità di shopping abbiamo anche comprato sale dai salinari, felpe marinière alla Picasso,  dolci locali e altro ancora (abbiamo trascorso una vacanza con ampi spazi di tranquillità, è evidente).
Insomma è andata così. Porti i miei figli in libreria e non ne esci più e quando ne esci hai comprato dei libri. Soprattutto se sei in viaggio da giorni e giorni, sono stati proprio bravi e si meritano un premio. Per questo libro è stato amore a prima vista. 
Il luogo di cui parla - Fort Boyard  - è un luogo magico e misterioso; è un forte dalla forma strana e dalla storia lunga e tempestosa, piazzato dal 1600 in mezzo ai flutti e alla marea tra l'isola di Oleron e il continente. A quanto ho capito adesso è utilizzato da una tv francese per girare le puntate di un gameshow televisivo. Ad ogni modo è un luogo di cui non puoi ignorare l'esistenza se vai da quelle parti. 
Infine uno dei protagonisti della storia, Peluchon, è l'asino "peloso" caratteristico della regione del Poitou; è molto simpatico e riconoscibilissimo.
I miei figli hanno molto amato questo libro e spesso l'hanno anche portato a scuola e raccontato ai compagni (nessuno dei due naturalmente sa il francese, glielo traduciamo noi, ogni volta in un modo diverso suscitando proteste ed entusiasmi). L'autore ne ha scritti e illustrati molti altri sempre ambientati nel Poitou-Charente e mai tradotti in italiano.



Con questo post partecipo all'iniziativa congiunta di Monica del blog ViaggieBaci e Annalisa del blog Guasti Quotidiani. (E mannaggia ancora a me che mi sono ammalata invece di partecipare al #duemoriopenday!!!!)

8 commenti:

Unknown ha detto...

Mi piace il tuo shopping! Peccato davvero che tu ti sia persa il mitico weekend marosticano...

Luna PizzaFichiEZighinì ha detto...

Mi piace moltissimo quella collana, o qualunque cosa sia!! ma certo che anche il libro è molto bello. per non parlare della cartina degli scavi di troia...beh, quella un pezzo veramente unico, che solo un'archeologa per l'appunto può reperire!
Insomma: il tuo shopping mi piace tutto!!
Anche noi Berlino a maggio!!!!
Un ritorno dopo 30 anni e dopo averci vissuto per 6 all'ombra del muro!..non è stato facile decidere di tornarci ma finaolmente mi sono decisa (però che emozione a mano a mano che si avvicina il momento!)
tanti baci, buona giornata

viaggi e baci ha detto...

"insieme a Schliemann, Elena, Agamennone, " ... parole che mi hanno fatto venire i brividi e mi hanno riportato in uno dei luoghi più magici al mondo. E', vero, resta poco ... ma quante emozioni!!! una tappa imperdibile se uno va in Turchia e solo solo ha un minimo di cultura. Però ammetto che la mappa non ha minimamente sfiorato le mie tentazioni :)
Invece dei libri che dire??? Anch'io ne acquisto quasi sempre qualcuno x Samir e se non sono in italiano, che importa??? E' sempre bello raccontare storie diverse e avere un souvenir del paese visitato.
A proposito, oggi racconto di un libro che ti potrebbe proprio piacere ... :)

Unknown ha detto...

Noi dal primo viaggio all'estero del patato ci siamo portati a casa un pupazzo grande quanto lui: irresistibile perche' aveva due dentoni buffi a celebrare quello spuntato al bimbo proprio a Budapest!;)

Alessandra ha detto...

Credo che la cartina degli scavi di Troia l'avrei acquistata anch'io! Non sono un'archeologa, ma le suggestioni di Omero sono davvero irresistibili.

M di MS ha detto...

Ah ah! LA piantina di Troia è proprio...mitica! Forse l'avrei comprata anch'io, soprattutto se ci fossi andata con le amiche archeologhe pazze nel periodo d'oro. Mi pregio di aver ricevuto in regalo da chi tu puoi immaginare un sampietrino del primo secolo D.C., resto milanese emerso durante scavi parcheggio. Vale?

acasadiclara ha detto...

@MdMs bello il sampietrino, questo mi manca, tra tutti i cocci che ho a casa!!! siamo un po' strani noi che abbiamo passato gli anni migliori a spicconare nella terra, ma siamo simpatici!!!

Unknown ha detto...

Belle fotografie ma soprattutto bellissime le parole che le accompagnano. La mappa di Troia è meravigliosa, confesso che te la invidio ( in senso buono, ovviamente!)
Ciao, ti auguro una buona serata.
Antonella