martedì 24 dicembre 2013

Archeoricette - abbiamo preparato i Choria al miele

Che l'archeologia sia per me una grande passione penso vi sia ormai chiaro. 
Certo, volevo fare l'archeologa. E l'ho anche fatta per un certo tempo. Poi la vita, che a volte è bastarda, ma lo è per farti arrivare ad altri obiettivi, ti fa deviare da quella strada che mai avresti pensato di cambiare. Ti porta a vivere in un altro mondo così lontano che pensi che mai recupererai le tue passioni e i tuoi interessi, nemmeno per hobby.
Invece eccoti internet e il social networking.
Che apre orizzonti nuovi, riapre antiche strade e ti fa incontrare persone che su quella strada sono rimaste e con cui puoi condividere le vecchie passioni.

Così ho incontrato la pagina fb di Archeoricette (qui potete trovare info sul progetto) e cosa ti scopro? che c'è gente in giro che pubblica con grande passione e rigore scientifico ricette antiche, e poi racconta, sperimenta, scrive, posta foto di vasi e utensili da cucina, propone quiz su semi e granaglie. Insomma, simpatici! e pure un po' fuori di testa come tutti gli archeologi!!!


Ho chiesto di poter realizzare anche io una ricetta antica.
Non sono una food blogger, è il lato archeologico che mi interessa. Ho studiato a lungo i vasi etruschi, quante volte ho immaginato cosa avessero contenuto e il loro uso nella vita quotidiana.

Avrei potuto cominciare con i dolcetti a forma di ziggurat che mi affascinavano molto, ma confesso che mi sono bloccata davanti alla reperibilità degli ingredienti. Ciò non vuol dire che non ci proverò prima o poi lontano da questo mese di dicembre faticoso e confuso.

E così ci siamo messi al lavoro, io e i miei due fidi aiutanti Franz e Pao  (che l'archeologia la vivono durante i viaggi insieme a me e al papàprof e qualcosina apprendono a scuola, ma che non hanno esattamente capito perchè ci interessano tanto vecchi vasi e vecchie tombe scavate nel tufo). Diciamo che a loro interessa l'aspetto gastronomico, a noi quello archeologico e così andiamo d'accordo!

I Choria sono piccoli paninetti al miele che venivano portati in offerta agli dei al tempio. Non saranno stati i soli, ovviamente. Ci saranno stati animali e frutti di ogni tipo. Ma me lo vedo il greco che da casa parte per qualche santuario nella regione e nella sporta mette i paninetti fatti dalle donne di casa. Il profumo di miele lo accompagna lungo il viaggio. Ne avrà mangiato anche qualcuno sul cammino, ne avrà offerto anche a chi lo ha ospitato per la notte. 
E alla fine li ha posati in un cesto sui gradini del tempio, ancora quasi fragranti, e ha implorato le divinità di essere propizie agli affari e alla sua famiglia. Ha acceso incensi, ha comprato una statuetta di terracotta con l'immagine della dea, ha pregato e cantato a lungo. Ha concluso anche qualche affare, è andato a trovare dei parenti. Si è tenuto un paninetto per il ritorno, perchè sia più dolce il ritorno a casa. E poi è tornato alle faccende quotidiane. Nella prossima stagione tornerà al tempio, portando con sè il suo figlio più grande e ancora porteranno panini al miele per gli dei.


Questa è la ricetta e vi dico subito che quelli che abbiamo fatto noi nell'aspetto non corrispondono alla foto sul sito. Ma d'altra parte chi può dire come fossero realmente?


Ingredienti: 
  • 500 g di farina
  • 65 g di burro
  • 1 uovo
  • latte intero q.b.
  • 1 bustina di lievito di birra disidratato o 1 cubetto di lievito di birra o pasta madre
  • 3-4 cucchiai abbondanti di miele
  • un pizzico di sale.

Preparazione: sciogliere il lievito con un po’ di latte e un po’ di farina in modo da formare una pastella. Lasciare riposare per mezz’ora in un luogo riparato.
Unire alla pastella la farina rimasta, il burro, l’uovo, il miele, il pizzico di sale ed il latte tiepido q.b.
Lavorare la pasta energicamente per qualche minuto. Mettere l’impasto in un recipiente ben infarinato, coprirlo con un canovaccio e porlo in un posto caldo. Attendere fino a quando il suo volume non sarà raddoppiato (circa un’ora e più)
Lavorare la pasta e formare dei panini. Disporre il tutto su una teglia rivestita di carta forno.
Attendere ancora venti minuti a completare la lievitazione, mettere a cuocere, fino a completa doratura, a 200° in forno preriscaldato.


 







Abbiamo usato miele e farine artigianali, probabilmente molto simili a quelle usate in antico. Il risultato è stato un panino morbido e profumato dalla superficie croccante.

Che dire? ci siamo divertiti molto e spero di continuare a sperimentare ricette antiche. Sicuramente continuerò a seguire Archeoricette e i suoi input perchè mi riconducono a quello che veramente amo nella mia vita: l'antichità (aggiungo: ancor meglio se fatta conoscere attraverso mezzi moderni come i social). 

1 commento:

Mammagiramondo. ha detto...

Clara è fantastico! Aj da grande vuole fare l'archeologo! Passa ore senza stancarsi a osservare reperti che per quanto affascinanti a me non raccontano le storie che dicono a lui. Forse cambierà strada (se ne cambiano tante), passioni, interessi, ma adesso mi piace tanto assecondare questa sua passione a casa e soprattutto nei nostri viaggi. Archeoricette? Che idea favolosa! Io corro subito a vedere ma tu proettimi che ne sperimenti altre che io segno e poi le proviamo anche noi. Davvero una bella idea!