venerdì 17 luglio 2015

Di quanto andammo ad Atene (#amicaeontrip 2010)

48 ore ad Atene. WOW!


Atene la bella. Atene la solare. Atene con i suoi tavolini nelle piazze e sotto gli alberi e le buganvillee che cadono a cascata dai balconi.
Il Partenone veglia sonnacchioso da un paio di millenni e nonostante tutto sembra che niente lo possa scalfire. E' eterno.

L'Acropoli finalmente si specchia nel Suo museo. Se lo merita. Se lo meritavano sicuramente i turisti e gli appassionati di archeologia.

Dall'interno del Museo si contempla la rupe e si scorge il Partenone. Presto saremo anche noi lassù, vien voglia di gridare. Arrivo anche io. Non posso star qui "solo" a guardare.

Tra i kouroi e le korai il percorso museale è piacevole e rilassante. Emozionante aggiungerei, ma so che sono tremendamente di parte. Vorrei toccare i pepli e i capelli delle statue, i muscoli degli animali del fregio, le figure sulle metope. L'istinto è irresistibile. Ti sorridono immobili ma quasi vive, testimoni di un passato lontano da cui proveniamo tutti noi e le nostre idee.

Me lo vedo Pericle che declama il suo discorso davanti al Dypilon, me li vedo oi Athenaioi che votano all’Agorà o partecipano alle processioni sulla via Sacra.

Che emozione tornare ad Atene anche se per il breve tempo di un week end. Che emozione tornare con Laura e Muriele con cui ero già stata nel ’96 (avanti Cristo naturalmente) e con la Stefi che allora non era venuta ma con cui abbiamo condiviso anni di archeologia.

La Laura studia greco moderno da 7 anni. E’ uno spettacolo ascoltarla chiacchierare con i camerieri e i negozianti. E’ bellissimo leggere le insegne, i cartelli e le scritte sui muri con le nostre vecchie nozioni di greco antico, come fanno i bambini della prima elementare, e scoprire che in verità si leggono in un altro modo … (mille anni di certezze da liceo classico si frantumano davanti a un dittongo!!)
La Stefi invece parla italiano con tutti e c'è da piegarsi in due dalle risate ogni volta. Il sandalaio-poeta di Monastiraki le ha fatto addirittura dei sandali ad hoc solo per lei; abbiamo aspettato un po', ma ne è valsa la pena.
Muriele invece ama ogni coccio e ogni frammento di marmo più di ogni cosa. Resiste al caldo alla sete alla fame pur di capire fino in fondo l'orientamento di un sito o la struttura di una porta della città.
Io vi dirò la verità ad un certo punto ho dato forfait e ho goduto dell'ombra sotto il portico del Museo dell'Agorà, come un tempo i greci antichi.

Le mie amicae. Ho tante amiche, ma queste sono proprio le mie amicae. Le prime a cui penso se voglio andare da qualche parte, vedere un film, andare ad una lezione di cucina o alle terme. Valeva sicuramente la pena tutta questa fatica e tutto questo caldo per passare due giorni tutte insieme.

So già che la prossima volta che ci vedremo cominceremo a pensare quale sarà la meta dell'anno prossimo!!!









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