venerdì 18 novembre 2011

NOVEMBRE 2010

giovedì, 25 novembre 2010

Avvento.

Cammino con il nuovo calendario dell'Avvento sotto braccio.
Uno di quelli tedeschi, con la neve e gli abeti. Un po' etnico, quest'anno.
L'ho scelto istintivamente per i colori e per le dimensioni, enormi, che riempiono - una volta attaccato - una bella fetta della porta di casa.
La vecchietta che abita di fianco (ieri dichiarava 90 anni, ma chissà) ci ha detto che l'anno scorso attendeva con ansia l'apertura di giorno in giorno delle finestrelle. Non vorremmo mai farle mancare questo appuntamento.

Nella cartoleria dove l'ho comprato ho intravisto un paio di cosette che farebbero la mia felicità, nonchè quella dei miei figli. Una fontana di legno (senz'acqua), una di pietra (con l'acqua), un forno per il pane (con un simil fuoco), tantissime statuine (non particolarmente originali, ma vabbè) e muschio e ghiaietta e carta color terra-bosco-sentiero.

Il nostro presepio è in legno intagliato della ValGardena.
L'abbiamo comprato pezzo a pezzo io e il papàprof dal primo anno di matrimonio. La prima volta la Sacra Famiglia tutta insieme e poi un pastore alla volta, poi i re magi, sempre uno alla volta. Considerato il costo, un vero investimento.

Ma il vero presepio di famiglia è a casa di mia mamma. Un centinaio di statuine di varia provenienza, dimensioni e materiali. Casette abruzzesi comprate alla fiera di Piazza Navona a Roma, muschio sempre fresco, montagne fatte con le scatole da scarpe e alla base di tutto una vecchia enciclopedia sulla Storia di Piacenza in 25 volumi che è perfetta per questo scopo.

A Sant'Ambrogio da bravi bambini milanesi Franz e Pao vanno dalla nonna a fare il presepio.
Ogni anno diverso, ogni anno arricchito a seconda dell'estro e dell'entusiasmo di chi lo fa.

Un modo per vivere il Natale da vicino.
Sentire dal vivo il grande evento che sta per accadere.
Entrare nel mistero del Natale.
Avvicinarsi insieme ai pastori alla capanna.
Progettare il viaggio da lontano con i Magi.

I grandi tornano piccoli, e (ri)scoprono una dimensione nuova.
I piccoli vivono la festa e il tempo dell'attesa.
giovedì, 11 novembre 2010

A 7 anni alla Scala. YES !

Lo sai maestra
la mamma è stata invitata alla Scala per una serata speciale con i suoi colleghi e allora ha deciso che ci andavamo insieme.
La mamma ha detto che era un'occasione imperdibile e che così non arrivo alla sua (veneranda ndr) età senza essere mai entrato alla Scala :)
Sono andato ad ascoltare un violinista famoso che si chiama Salvatore Accardo e suonava insieme ad una pianista. Pensa, la pianista già a 8 anni aveva vinto il suo primo premio musicale.
Io -a 7 anni e mezzo- so fare dei bellissimi razzi con il Lego, sono bravo lo stesso?
Il violinista non era bravo, era b-r-a-v-i-s-s-i-m-o. Lo sai che è lo zio di un amico di mio zio? Ed è b-r-a-v-i-s-s-i-m-o.
Alla Scala eravamo in altissimo, quasi all'ultimo piano e non si vedeva niente. Però la maschera (un tipo vestito di nero con un medaglione d'oro al collo) ha detto che quello è il posto in cui si sente meglio.
Se invece volevamo vedere qualcosa, dovevamo spostarci, ma siamo rimasti lì.
Però eravamo di fronte al lampadario. L'Amelia, una collega della mamma, mi ha raccontato che una volta non c'erano le lampadine e ma le candele. E siccome non ci si poteva arrampicare per accenderle o spegnerle tutte, il lampadario veniva tirato su e giù dal soffitto. Lo sai maestra, che ieri sera ogni tanto il lampadaro dondolava?
All'intervallo siamo andati a salutare due colleghi che la mamma non vedeva da prima che nascessi io. Incredibile!
Quando il concerto è finito tutti siamo usciti e guardando giù in platea le persone sembravano tutte formichine.
Io e la mamma siamo andati a casa in tram, abbiamo aspettato tantissimo tempo. Ma la mamma aveva nella borsa delle focaccine e una tortina alla marmellata e ce le siamo mangiate tutte (sai che dentro alla Scala non si può mangiare nè bere niente? ma la mamma mi ha fatto dato lo stesso un Estatè...)
Secondo me sono l'unico della mia classe che sono andato alla Scala (la mamma mi dice sempre 'ci scommetto che nessuno dei tuoi compagni è mai venuto quì ' quando andiamo in qualche posto strano tipo Ile de Rè o l'ostello di Ulm)
Guarda maestra ti ho portato il programma del concerto.
La prossima volta vieni anche tu?
mercoledì, 10 novembre 2010

Compleanno (due giorni fa)

E' sempre bello compiere 18 anni :) :) :)

E stavolta è stato un compleanno molto "social media" con tantissimi auguri arrivati via fb, via mail, via sms. Molti di più di quanti me ne siano mai arrivati, anche da parte di alcuni che non conosco di persona ma solo on the net. Mi sono arrivati auguri dall'Argentina, da Roma e da qui dietro.

Grazie a tutti.
E' stato bellissimo!
postato da: claramarina alle ore 08:15 | link | commenti (3)
categorie: vita da mamma, tanti auguri a te, che bello il mondo


domenica, 07 novembre 2010

We love LEGO

Franz si è reso conto che stavamo andando a Legoland solo quando siamo usciti dall'autostrada e ha letto la scritta sul cartello. Ma poichè è uno che non esterna il suo entusiasmo neanche se lo pagano ha ridacchiato sotto i baffi e ha sussurrato "Legoland".

Da lì in poi è stato solo un susseguirsi di OOH e AAH, un inchino perenne e un ringraziamento eterno a chi ha inventato il Lego e a chi ha ideato un posto come Legoland.

E anche Pao che, non sapendo leggere, ha capito solo davanti al cancello - e forse neppure - dove eravamo, adesso ancora a una settimana di distanza non fa che ripetere 'bello Legoland'.

Quando siamo arrivati, nella brughiera di Gunzburg c'era la nebbia. Ma da buoni milanesi sappiamo che la nebbia è sinonimo di tempo bello (beh...perlomeno non piove). Non c'era folla, per fortuna, non abbiamo fatto che un paio di code. Ci siamo goduti ogni millimetro del parco e di ogni giostra e di ogni piccolo pezzettino di Lego.

Ci è piaciuto tutto.

A dire il vero le giostre in se' non sono eccezionali. La cosa mirabile è piuttosto che sembrano di Lego e animali e mostri sono fatti di Lego. Quindi ti senti uno degli omini con la testa gialla e le mani a tenaglia con cui hai giocato e ti sei immedesimato da sempre.

C'è un posto in particolare che abbiamo molto amato, tra gli altri. Una sala (Bau und Test Center) in cui ti danno un kit base per costruire una macchinina, che puoi arricchire con tutti i mattoncini che vuoi e che sono a disposizione su numerosi tavoli. Costruito il bolide puoi gareggiare con gli altri bambini su una breve pista che ti dice la velocità del vincitore e il tempo impiegato per vincere. In fondo alla pista (lunga non più di 5 m) le macchine si sfracellano e ogni volta vengono ricomposte per la nuova gara.
Avremmo potuto stare lì tutto il giorno e tutta la notte, a fatica abbiamo trascinato via i bambini e noi stessi.

E poi un cinema con cartoni in 4D (occhio agli spruzzi d'acqua), un acquarìo con i piranha che nuotano sornioni tra sub e sottomarini di Lego, navi dei pirati da cui si possono spruzzare gli altri sull'altra nave, quasi non mi ricordo tutto quello che abbiamo fatto....

E infine al centro del parco, quasi all'uscita, la ricostruzione in Lego di alcune città europee nei minimi dettagli. Berlino, Venezia, Amsterdam, il porto di Amburgo, l'Allianz Arena di Monaco, il castello di Neuschwanstein, l'aereoporto di Francoforte. Mercati, traghetti, la gente alla spiaggia, che fa il pic nic, un salvataggio in elicottero, una nave da container, un ufo, la MuseumInsel, Palazzo Ducale, il Ponte dei Sospiri, le baite svizzere, la borsa del formaggio, una piscina, un campeggio. Incredibile. Da starci tutto il giorno a guardare come sono state realizzati gli edifici e le scene.

Per me che ho giocato a Lego fino ad un'età che non vi dico (e anche il papàprof), per Franz che scrive a Babbo Natale lettere monotematiche a tema Lego, per Pao che già da un paio d'anni gioca con il Lego "piccolo" sulle orme del fratello e ha una manualità che altri si sognano, insomma per tutti noi e per ciascuno di noi è stata una bellissima esperienza.

Da rifare? Anche subito. Ma non è nostra abitudine tornare in posti dove siamo già stati.
Anche se, chi può dirlo a priori?

La Germania poi, come sempre, ci ha accolto generosamente. Un bell'ostello su una collina in mezzo al bosco, luoghi simpatici e informali dove cenare esplorando la gastronomia della regione, Ulm con le sue case a graticcio del FischerViertel lungo il Donau, il duomo, le mura e i moderni edifici del centro storico (una per tutte la nuovissima biblioteca fatta a piramide di vetro: posso solo immaginare quanti bei libri per bambini e quanti angoli colorati per leggere con i piccoli....sigh era chiusa......alla prossima!!!)


Che dirvi, viaggiare ci piace e quando possiamo lo facciamo. Quello che ci frega generalmente è il budget. Detto ciò, questi due giorni e mezzo in giro sono stati magici, non ci siamo troppo dissanguati economicamente, siamo stati bene, e per quanto mi riguarda adesso posso stare tranquilla per un po'.


PS La ragazza dell'ostello ci ha guardato in faccia e ha capito che andavamo a Legoland (facile, metà degli ospiti erano famiglie e le famiglie dormono a Ulm quasi solo per andare a Legoland...). Beh la perspicace ragazza ci ha regalato i buoni per 1 biglietto omaggio ogni 1 altro acquistato. Se avessimo comprato i biglietti on line - il che pure garantiva un certo sconto - non avremmo risparmiato così tanto. (in verità, io avevo già comprato simili buoni da un tedesco che li vendeva sul web, con buone garanzie che fossero affidabili. Ma quelli dell'ostello erano 'mejo'. Veramente carina la donzella. Ci ha fatto risparmiare più di 60 euro, che in un viaggio low-cost sono moltissimi!!!!! In Germania ci abbiamo mangiato in quattro per 2 sere!!! Et voilà)
postato da: claramarina alle ore 23:06 | link | commenti (1)
categorie: si parte, franzbello e cicciopao, che bello il mondo


Novembre

Novembre è un mese grigio e di solito qui piove.

E' il mese di molti compleanni, in famiglia e tra i colleghi. Quindi alla fine la cupezza se ne va.

Stamattina sul limite del temporale siamo andati al parco a raccogliere le foglie per una ricerca di FranzBello e "materiali naturali" per un progetto della scuola materna.

Siamo tornati a casa con un sacchetto pieno di foglie (per l'appunto) di tutti i colori e di tutte le fome (mamma, ne cerchiamo una lancelolata?) e nell'altro sacchetto una varia popolazione di rametti, delle specie di pignette, i pignoni della magnolia, vecchi ricci ancora con le castagne dentro, ghiande.

E' stato come fare una passeggiata nel bosco e i bambini erano molto contenti.
E' stato un modo nuovo di vedere i parco.

Peccato che adesso piova, e tutti i tesori che non abbiamo potuto raccogliere si macerino insieme alla terra.

Ma il profumo dell'erba bagnata ha un suo perchè.

E anche la pioggia dell'autunno.

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