venerdì 18 novembre 2011

APRILE 2011

giovedì, 28 aprile 2011

Dieciannioggi.

Dieci anni fa in un giorno di sole. Tanti amici a festeggiare con noi.
Dieci anni. Poi da due siamo diventati quattro e come dicono le mie colleghe, resistiamo.

Eccertocheresistiamo.
Alle difficoltà quotidiane, agli amici che vanno e vengono, al lavoro magari non sempre entusiasmante.
Ma sempre insieme, sempre compatti. Sempre noi quattro.
Quattro supereroi, come dice una canzone dei bimbi, quattro tutti per noi.

E tutto ebbe inizio in quel giorno di sole di 10 anni fa. Una bella festa, semplice e simpatica come noi. E poi un bel viaggio all'avventura, come quelli che ci piacciono, io e il papàprof a vedere cose che ci piacciono.
E sempre tanti amici intorno. Di quelli che allora c'erano e hanno festeggiato con noi. E altri che si sono aggiunti lungo la strada. E altri che abbiamo perso o dimenticato a causa dei mille giri della vita.
E tutti quelli che grazie ai nostri bambini sono diventati nostri amici.
E chissà cosa ancora ci porterà il tempo.
Pe ora è andato tutto via abbastanza liscio. Certo si complicheranno un po' le cose.
Auguri papàprof. Auguri piccolini. Auguri my family.
Deici anni fa in un giorno di sole.


Commenti____________________________________________
#1  29 Aprile 2011 - 07:40
allora complimenti!!!

   cinziolin

#2  07 Maggio 2011 - 12:35
E' bello celebrare l'inizio della propria famiglia, si dovrebbe fare almeno una volta al mese!
bello
ciao
   Elisa




#3  09 Maggio 2011 - 15:27
Auguri!!!

   ilmaredentrome




mercoledì, 20 aprile 2011

Non dare mai per scontato

Stamattina davanti alla scuola una mamma che conosco mi ha chiesto di spiegare a sua figlia (2a elementare) - chè lei non lo sapeva - la differenza tra Natale e Pasqua.
Scusandosi di non essere troppo ferrata sull'argomento.
Con parole semplici e didattiche le ho spiegato intanto che a Natale Gesù nasce e a Pasqua risorge dopo essere morto in croce tre giorni prima.

Da qui in poi, si potevano raccontare tante cose che - forse purtroppo - io do' per scontate. La capanna, i pastori, l'angelo, la via crucis, l'ultima cena. Così per fare un esempio. E senza neppure entrare troppo nel merito.
E senza neppure fare quella che ha passato tutta la sua vita all'oratorio, e senza neppure fare quella che ha studiato metà della sua vita.
(D'altra parte quella mamma neppure lo sa, mi ha interpellato solo perchè mi conosceva dalla scuola materna).


Sai cosa? è che noi siamo sempre troppo snob. Io sicuramente. E così certe volte mi prendo un sacco di mazzate esistenzali come questa. Che però contribuiscono a riportarmi sulla Terra. Io e il papàprof con la nostra amata archeologia, le nostre lettere classiche, noi e i nostri figli con scaffali pieni di libri che raccontano le mille sfaccettature del mondo. I nostri figli ai laboratori e ai campus del Museo Diocesano, le vacanze ai Castelli della Loira o in Etruria, l'estate prossima tra Atene, Tirinto e Olimpia.
A volte non mi rendo conto che gli altri invece no. Per mille motivi. Alcuni perchè non ne hanno voglia, ma altri perchè non possono. E non è una questione economica (se vi rivelassi il mio budget delle vacanze ne sareste molto meravigliati). E' che molti non possono perchè neanche gli viene in mente. Per cultura, per come è andata la loro vita, per il lavoro che fanno, per il contesto in cui vivono.
E io mi voglio scusare con tutti loro. Con tutti voi, anche. Perchè do' per scontate tante cose. Perchè i miei figli sono certamente sovraesposti a mille input, e io do' per scontato anche questo. Perchè leggono qualsiasi cosa da quando sono piccoli. Perchè li portiamo ovunque anche in posti che non sembrano da bambini. Perchè bazzicano i musei come se fossero un parco giochi.


La mamma di stamattina mi ha aperto gli occhi su un mondo di cui certe volte mi dimentico.

Commenti________________________________
#1  20 Aprile 2011 - 12:38
Sai Clara, hai ragione non è solo questione di soldi.
Però, mi viene rabbia quando incontro certa gente che vive solo di Grande Fratello e cellulare nuova generazione, e che ti guarda male perchè parli di andare al museo la domenica mattina, oppure a Messa il Sabato Santo.
E quando la scuola, il prete o l'associazione del paese organizzano qualcosa per i "loro" figli, non li mandano con la "scusa" dei soldi.
Per certi è proprio una scusa: non gliene frega niente.
Tanto per loro l'importante è sapere chi vince al Grande Fratello.
Io preferisco essere snob come te.
Scusa se è poco.
    Kriegio
 




#2  21 Aprile 2011 - 18:36
è che mi ci ritrovo un pochino in questo post.
non mi è mai capitato di trovare una mamma così impreparata, forse è stata semplicemente molto spontanea.
però si. le mie figlie hanno mille imput, ma non per questo riusciranno meglio nella vita, perchè intorno a noi ci sono bambine furbissime, che magari non leggono, non viaggiano ma che "si sanno vender" meglio delle mie. Non so se mi sono spiegata.
Io alle volte entro in crisi perchè mi sembra che vivano in un "nostro" mondo. Con ciò farei tutto ciò che ho fatto e faccio, perchè anche io sono stata cresciuta così, però a volte mi pongo la domanda.

Un abbraccio e Buona Pasqua!

   ilmaredentrome 


 #3  27 Aprile 2011 - 16:16
In realtà la cosa che mi ha lasciata più basita è che al mondo esista acora gente che non sa le cose di base. E a me in fondo dispiace un sacco. Per la bambina sopratutto perchè significa che tutto quello che le hanno insegnato finora (ha 8 anni) è scivolato via come l'acqua. E siccome alla materna era in classe di mio figlio e sono strasicura che abbiano anche costruito un presepio una volta (sic!) mi sembra così irreale che lei non sappia che  a Natale nasce Gesù (passi per la Pasqua che è un concetto complesso). Mi dispiace tanto per questi bambini, perchè pur vivendo in una grande città come la nostra , in mezzo a mille stimoli, non ne colgono praticamente nessuno. E nè la scuola nè la famiglia li aiuteranno. E semmai i nostri figli riusciranno a sopravvivere allo sfacelo della scuola statale con il nostro contributo, che ne sarà di questi altri bambini?
Non mi sono ancora ripresa. Per me è davvero una mazzata esistenziale.


claramarina



 

lunedì, 11 aprile 2011

GIA' SO CHE......i.e. My Design Week

GIA' SO....
- so che camminerò fino allo svenimento, mi faranno male i piedi, avrò caldo, sete, fame..
- so che forse sarà nuvoloso (un vantaggio, sometime)
- so che - come minimo - andrò in pza San Fedele, alla Statale e naturalmente in ZonaTortona
- so che la nostra macchina resterà parcheggiata dov'è ora, sine ulla alia opportunitate
- so che ci sarà un rumor di sottofondo per almeno due o tre notti, fatto di walking people sotto le mie finestre
- so che in questa settimana mi sento un po' designer anche io
- so che vorrei avere vent'anni e studiare design per poter esporre al Salone Satellite e diventare famosa disegnando mobili per bambini (YES un vero sogno!!!)
- so che passerò qualche mezzora guardando dal balcone la gente che passa
- so che porterò i miei figli a meravigliarsi e anche a sorridere del genio e nello stesso tempo della follia dell'uomo
- so che come sempre alla fine farò una classifica delle cose più belle e più strane che ho visto
- so che toccherò materiali mai visti cercando di cogliere col tatto e con gli altri sensi ciò che alla sola vista spesso è precluso
- so che ci infileremo in tutti i cortili e in tutti i portoni del quartiere scoprendo angoli ancora sconosciuti
- so che raccoglieremo gadget, brochures, volantini e altro e torneremo a casa carichi ...ma di che davvero?

...... so che mi dispiacerà quando tutto sarà finito


Commenti_________________________________________________ 
#1  12 Aprile 2011 - 16:55
Anche a me!

M di MS


#2  18 Aprile 2011 - 22:21
bello!


   ilmaredentrome







venerdì, 08 aprile 2011

Via da solo / 1

FranzBello ha quasi otto anni ed è un tesorino (nella versione pro-maestra), nonchè un emerito rompiballe (nella versione pro-mamma). Ad ogni modo è collocabile nel gruppo - per fortuna molto vasto - dei bambini bravi e simpatici. L'età poi gli da' l'ardire di commettere un sacco di disastri e dire un sacco di baggianate. Vabbè. A otto anni è ancora quasi tutto permesso.

Quando era piccolo piccolo e il papà non faceva ancora il prof, d'estate stava una settimana al lago con i Nonni Peppi. Poichè CiccioFranz si svegliava spesso di notte e solitamente a casa veniva nel lettone, nell'estate dei 2 anni, gli avevamo insegnato questa frase: Nonna, mi fai spazio? così, per non far spaventare la nonna nel mezzo della notte!

Poi è nato il Pao, il papà è diventato prof. ottenendo in cambio un sacco di tempo libero estivo, i nonni si sono un po' fatti da parte con la scusa che d'ora in poi avremmo potuto cavarcela da soli.

Tutto per dire che i miei figli non hanno l'occasione - purtroppo - ogni tanto - di dormire fuori casa o senza di noi.

Ma questa primavera il Comune di Milano propone alcuni week end nelle sue Case Vacanza al lago, mare o montagna per i bambini delle elementari.

E così FranzBello e tre o quattro altri bambini noti, domani partono per due giorni a Ghiffa (lago maggiore, spoda piemontese). Ci sarà caldo e si divertiranno un sacco.
Franz come al solito quando gliene ho parlato, ha detto sì. E allora è partito il passaparola. La località l'ho scelta io, perchè Ghiffa è appena prima di Oggebbio, il paese dove andiamo al lago. E penso che a Franz faccia piacere riconoscere i luoghi in cui passa.
Gli altri genitori mi hanno seguito, senza neppure sapere dove fosse il luogo.

La tattica mia e anche di alcuni - da me molto amati genitori - è questa: noi decidiamo, iscriviamo i nostri figli, se i bambini vengono presi, allora ne parliamo con loro, alla fine si conferma (o no, ma di solito confermiamo).
Per il momento si è rivelata una buona modalità.

Buon week end ciccino della mamma. Vedrai che nemmeno ti accorgerai di essere "da solo", perchè effettivamente non lo sarai. Ci sono i tuoi amici e un sacco di altri bambini simpatici con tanta voglia di giocare insieme.

Ci vediamo domenica sera (nel frattempo noi badiamo a CiccioPao, che vorrebbe venire anche lui senza capire che a 4 anni è davvero troppo piccolo:)



giovedì, 07 aprile 2011

Preistoria

C'è stato un tempo in cui era facile accendere la televisione.
Vengo da una famiglia che non aveva nemmeno il telecomando fino a tempi molto sospetti.
Quando poi finalmente ho avuto una tv tutta mia - con telecomando of course - insomma, che problema c'era? schiacciavi il pulsante , la tv si accendeva, ne schiacciavi un altro, cambiavi canale, ne schiacciavi un ultimo, si spegneva.
Poi alla televisione abbiamo collegato il videoregistratore, poi il lettore dvd, e infine il decoder per le digitali (e siamo salvi che non abbiamo il satellite).
Mi sono persa un particolare.
Con quale telecomando accendere, quale telecomando usare, e sopratutto quali pulsanti schiacciare.
Semplicemente per accenderla...
Si vede che non la guardiamo molto vero?
Si capisce che guardiamo quasi solo dvd di cartoons?
Qualcuno potrebbe anche aggiungere che si potrebbe anche acquistare una nuova televisione all inclusive.
Chiaro, ma questa funziona bene nonostante i suoi anni, e considerato l'uso che ne facciamo, dovrebbe durare ancora un po', utinam.

Ammetto la mia sconfitta.
Per un'oretta sono a casa all'ora di pranzo. Vorrei 'degustare' un telegiornale, ma non ci riesco. Nell'ordine mi è partito un dvd di clucth power, una cassetta discretamente antica, si è acceso tutto ma non vedo nulla. e nessuna traccia di un qualsiasi canale tv.

Purtroppo non è rotta. Non la posso portare alla discarica. Devo aspettare il papàprof che torni dalla gita.

SIGH.

PS Sapere che faccio in questo tempo di nativi digitali? il tg me lo vedo su internet. evaffamb....



lunedì, 04 aprile 2011

Ritratto nello specchio

Ieri è stato probabilmente l'ultimo pomeriggio di questo glorioso inverno che abbiamo passato in un museo. Fuori c'erano almeno 25 gradi, però dentro si stava da Dio (tra l'altro eravamo al Diocesano, quindi,...:)
Ormai avevo prenotato e mi dispiaceva disdire.
Come al solito Franzbello mi ha seguito senza fiatare.
Ci siamo però andati in bici, tra un senso unico, un parco e un paio di viette contromano (così è Milano, che vvvuoi fà?)
La mostra era Gli occhi del Caravaggio. E a parte l'unico quadro del Caravaggio che non era esposto, per vari e curiosi motivi, il pomeriggio è stato proprio piacevole.
Alla biglietteria intanto, per l'ennesima volta, Franz è stato riconosciuto - per nome, incredibile - dalla sua animatrice del campus di Settembre.
La guida poi è stata eccezionale. Unica, davvero. Chapeau. Capace di tenere incollati a quadri anche difficili un manipolo di bambini che non sfigurerebbero in un campo da calcio.
Alla fine, il laboratorio prevedeva che i bambini si autoritraessero come facevano i pittori di un tempo, e cioè allo specchio.
Bellissima esperienza.
Dovremmo farla anche noi grandi.
Incapaci a volte di guardarci davvero allo specchio.
Pensate come era avanti il Caravaggio.

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