venerdì 18 novembre 2011

martedì, 29 giugno 2010

Il nonno

Oggi non so perchè mi manca mio nonno Ferruccio.
Non so perchè, ma mi è venuto in mente che certe volte ci insegnava a giocare a briscola. Era, come dire, un cultore della materia. All'osteria dove andava a giocare con i suoi amici non lo batteva nessuno.
Mio nonno leggeva l'Unità, che andava a comprare in bici all'edicola della stazione a Lodi, perchè era la prima che apriva alla mattina (alle 6). Lo leggeva proprio tutto, e in questo era profondamente diverso da mia nonna, che invece guardava la televisione e basta.
Mio nonno aveva fatto l'operaio in vari posti, durante la guerra faceva il partigiano di città (aiutava le famiglie di quelli che erano partigiani in montagna), si nascondeva l'Unità sotto la camicia , prendeva la bici e via.
La cosa che gli era sempre stata a cuore era che sua figlia, mia mamma, potesse studiare perchè non voleva che facesse la vita delle mondine o delle operaie della filanda.
Il nonno era stato uno dei primi iscritti al PCI nel 1921 ed era stato fondatore della Società di Cremazione. In chiesa era entrato una volta sola, per accompagnare mia mamma all'altare e forse, prima, al matrimonio di mio zio (ma non ne sono tanto sicura). Dopodichè se ne stava fuori, come quasi tutti gli uomini di certe epoche, e diceva che gli dava fastidio il profumo dell'incenso.
Per ringraziarlo la nonna, quando è venuto il suo momento, gli ha organizzato un bel funerale religioso e non l'ha fatto cremare. Veramente di coccio mia nonna.
Mio nonno quando andavamo a Lodi non pranzava mai con noi, pranzava prima e poi si faceva un sonnellino. Per noi ragazzini - forse facevamo già le medie - preparava le pesche al vino.
Ogni tanto stava sdraiato sull'ottomana (divano) e poi faceva "Clara! Ciau!" e guardava il telegiornale, osteggiato dalla nonna che voleva vedere altro.
Certe volte quando eravamo molto piccoli ci portava a fare un giro nei campi dietro il Pratello e lungo la roggia, prima che costruissero indegni palazzoni di cemento.
Mio nonno a Natale e a Pasqua non veniva mai a casa nostra. Veniva solo mia nonna. Come non è venuto mai a trovarci a Roma, nei 5 anni che ci abbiamo abitato. Semplicemente non voleva muoversi da casa sua. Diceva che ognuno è fatto a modo suo e se gli volevamo bene dovevamo accettarlo così. E infatti così facevamo. Non così la famiglia di mio zio che erano -e sono- degli emeriti rompiballe.
Ho un'unica immagine di mio nonno a casa nostra, avrò avuto si e no quattro anni, e lui ci portò in regalo l'enciclopedia per bambini "I Quindici". La memoria è labile e il ricordo rarefatto, ma secondo me era proprio mio nonno.
Al funerale non sono andata. Ero partita per un campo a Colico, mia mamma mi disse che se non fossi riuscita ad andare non faceva nulla. Ma invece faceva, e adesso dopo quasi 20 anni mi dispiace un sacco non esserci stata. Il nonno mi avrebbe capito e spero che mi perdoni.

Sabato siamo andati ad un parco acquatico vicino a Lodi. Proprio nel paese dove è nato mio nonno. Forse è per questo che mi è venuto in mente. Mi piacerebbe sapere in quale casa del paese è nato. Ma nessuno lo sa più ormai. Forse era una cascina nella campagna. Ma mi fa una certa impressione che i suoi pronipoti tornino nei suoi luoghi grazie ad una piscina con gli scivoli. Strana la vita.

postato da: claramarina alle ore 21:22 | link | commenti (1)
categorie: vita da mamma
venerdì, 25 giugno 2010

Tutti a casa!!!

FranzBello non si capacitava ieri sera di come avesse fatto l'Italia a perdere la partita e soprattutto del fatto che l'Italia fosse stata eliminata dal Mondiale.

Continuava a ripetere "adesso vanno a casa".

FranzBello caro.

A parte che gli unici che sono a casa siamo noi e invece i giocatori dell'Italia visto che erano tanto stanchi se ne vanno alle Maldive in vacanza, dopo aver preso stipendi che valgono milioni di volte i nostri e senza aver giocato una partita decente.

Ti dirò che quasi quasi è meglio che l'Italia sia stata eliminata così almeno non saremo costretti a vederci partite insulse e a soffrire per nulla.
Finalmente possiamo scegliere di tifare qualche squadra migliore o che magari si merita di vincere per mille motivi, come l'Argentina o il Brasile - che sanno giocare - o il Ghana - che non è niente male (e una squadra africana non ha mai vinto) - o il Portogallo o l'Olanda che sono forti e grintose.

La tua supermamma ha deciso che tiferà per il Ghana e anche per l'Argentina, perchè su FB ha ritrovato un suo amico d'infanzia che adesso fa il missionario a Salta, appunto in Argentina, e i bambini della missione si meritano di gioire per il Mundial.

Perchè il Mondiale va avanti ancora FranzBello, anche se l'Italia è fuori.

Perchè è vero che il calcio non è l'unico sport a mondo, ma è anche vero che dopotutto noi ci guardiamo anche gli altri sport (ciclismo, rugby, vela,...) a seconda della stagione e dell'evento.

Perchè è vero che il calcio non è l'unico sport al mondo, ma è talmente coinvogente che - sul Mondiale, e solo sul Mondiale - possiamo sopravvolare.

Qundi guardiamo il calendario e piazziamoci di nuovo sul divano e vinca il migliore.

E che sia davvero il migliore!!!
martedì, 22 giugno 2010

Era l'anno dei Mondiali

Non so voi, ma il primo Mondiale che mi ricordo è quello del '78. Partita Italia-Argentina, vista a Torre del Greco (NA) da certi parenti di mia nonna con casa vicino al porto e bicchiere di latte di mandorla in mano. Non mi ricordo il risultato, sono andata a cercarlo su interet e l'Italia vinse 1-0, e non mi ricordo neppure caroselli per le strade e affini. Però il latte di mandorla non mi è mai piaciuto e quella forse è stata l'ultima volta in cui l'ho bevuto. Dell'atmosfera del Mondiale non ricordo molto. Mi ricordo le foto dei giocatori sul fondo alle coppette del gelato al bar della piscina Cambini e poco altro.

Dell'82 mi ricordo la finale, come tutti. Rossi, Tardelli, Zoff, Bearzot. E una memorabile serata con i Sanguigni, i Palmieri, i De Rossi e chissàchialtri a Roma. Mia mamma che proprio quella notte ebbe una crisi di calcoli si trovò costretta a svegliare -o forse no, nel senso che non era mai andato a dormire...- il medico nella notte della vittoria del Mundial!!!!

Il Mondiale successivo nell'86 eravamo a Cortina con la Zua e l'Ale Marti per delle gare di nuoto con il Concordia3 (tutte perse, eravamo delle schiappe) e l'unica partita che mi ricordo è Italia-Francia -persa- e poi mi pare che l'italia finì la sua avventura molto presto.

Del 1990 ricordo pochissimo se non che al Campo di Reparto cantavamo a squarciagola "Notti maaaaaaagiche, inseguendo un goooool" al fuoco di bivacco. Ma all'epoca del campo estivo il mondiale era già finito e posso dire che proprio non mi sovviene chi abbia vinto e che fine abbia fatto l'italia. Il NonnoPeppe con la Siemens aveva vinto l'appalto per la nuova illuminazione di SanSiro ma purtroppo non ci portò mai in cantiere. Magari ci sarebbe piaciuto.

Nel '94 a Tarquinia ad ogni vittoria dell'Italia si scatenava il finimondo. Io e Muriel scendevamo in strada a vedere cosa succedeva. Erano tutti per strada, come si conviene ad un popolo festoso. Qualche altra partita le vedemmo con gli amici della Comunità Giovani. Un po' in oratorio un po' a casa di qualcuno. La finale fu proiettata al cinema Palestrina in esclusiva per noi e ci fu un parziale black-out. il Gigi disperato andò a casa a finire di vedere la partita. Gli altri resistettero, invano. Italia sconfitta dal Brasile, Mondiale perso. Io e la Pina che tornavamo trisetemente a casa a piedi in una Corso Buenos Aires quasi in lutto in quella calda sera di luglio.. Quando ad Agosto andai un mese al Lazaret il Mondiale era già dimenticato.

Del 1998 non mi ricordo nulla, tranne che lo vinse la Francia e ciao.

Nel 2002 stavo passando un momento lavorativo così mesto e infelice nella triste casa editrice di Via Monti che la cosa che desideravo più di tutto - oltre che andarmene asap - era tornare a lavorare nel media dove almeno si vedevano le partite dei Mondiali tutti insieme in Sala C.
Le partite erano in orari astrusi tipo la pausa pranzo e con la Fede e il Giuse andavo in Piazza Duomo davanti al maxischermo.

Nel 2006 c'era già FranzBello. Andavamo a casa della Fosca a vedere le partite. Alla fine del primo tempo il ciccino crollava dal sonno e finiva regolarmente a dormire su uno dei tanti letti della grande casa. La notte della finale tornammo a casa in metropolitana (per la prima e unica volta nella nostra vita sentimmo il clacson - ma si chiama così? - della metro) in mezzo ad una Milano impazzita. Viale Papiniano e Via Solari erano già nel delirio e FranzBello andò al nido con la bandiera dell'Italia legata al collo.

Quest'anno va come va. FranzBello colleziona i dischetti azzurri del Carrefour (ne mancano solo due o tre, non abbiamo trovato altra soluzione che affidarci a FB). CiccioPao riconosce la bandiera dell'Italia e davanti alle partite si annoia ancora un po', mentre il fratello riesce a vederne una tutta intera. La scorsa partita l'abbiamo vista con gli amici di sempre a casa di Ago, dopo un week end gelido passato al lago, iniziato con me dal dentista.

Giovedi in ufficio in sala C si potrà vedere tutti insieme la partita e speriamo di passare il turno.

martedì, 15 giugno 2010

7 anni fa

Se sette anni fa avesse piovuto solo la metà di quanto ha piovuto stamattina......
Invece era già un'estate torrida che più torrida non si può e la notte in cui è nato FranzBello, dieci minuti appena dopo la mezzanotte, è stata la notte più calda degli ultimi duemila anni.


Oggi FranzBello ha festeggiato prima all'oratorio estivo dove gli hanno fatto gli auguri con il megafono e gli educatori gli hanno regalato un disegno e poi con la nonna e il cuginoStefano in pizzeria. Dall'alto dei suoi sette anni quando la nonna gli ha proposto di uscire a cena, nemmanco ha richiesto la nostra presenza, ha annuito, ha sorriso e ciao.

Ci dobbiamo abituare...
Ieri sera è riuscito a vedere tutta la partita dell'Italia per intero (non come nel 2006 quando andavamo a vedere le partite dalla Fosca e a metà serata crollava addormentato tra grida di tifo sfrenato), è uscito già due volte "da solo" a mangiare la pizza di sera (oggi appunto con la nonna e un paio di settimane fa con l'allenatore e il corso di minibasket)
.
Ci dobbiamo abituare ma non so se sono pronta.

Domani con l'oratorio estivo andranno in piscina e venerdi a camminare sulla Via Francigena. Con le altre mamme abbiamo deciso di mandare anche i nostri piccoli, che sono così entusiasti di fare qualcosa insieme (oltre la scuola).

Non posso tenerlo a casa mentre gli altri vanno. Posso solo fargli molte raccomandazioni, ricacciare indietro qualche legittimo timore (che avevo anche quando andava in gita con la scuola materna, e che ho sempre...sono umana anche io!) e investire sulla sua crescita e sulla sua indipendenza.

Sette anni. Mica tanti eh! Ma questi bambini degli anni 2000 sembrano così "oltre". Non sono affatto bamboccioni, sanno e capiscono tante cose.
E nello stesso tempo sono così tanto bambini, come tutti i bambini del mondo e di tutte le epoche.


A FranzBello abbiamo fatto due feste, una con la classe (condivisa con i due Ale) e una in campagna. Ha ricevuto dei bei regali, grazie al cielo sempre molto parchi e sempre adatti al suo modo di essere scienziato, artista e sopratutto.......costruttore di Lego! Ha ricevuto una mappa del mondo, i biglietti per Vulcania (dove andremo quest'estate), un canotto gonfiabile e varie altre cose molto simpatiche.

Con il low profile che lo caratterizza FranzBello a domanda risponde di essere contento e poi va a scartare i suoi regali e a leggere le istruzioni dei giochi.

Sette anni. Un miracolo.


postato da: claramarina alle ore 22:26 | link | commenti (2)
categorie: franzbello e cicciopao
sabato, 12 giugno 2010

Retorica?

Altri innumerevoli eventi si sono susseguiti negli ultimi giorni, e ancora qualcuno ne manca. Ma intanto il portone della scuola si è chiuso e ci si rivede a settembre.
Le maestre ci hanno ringraziato fin troppo per il bell'anno passato con la I C, per i nostri bambini che sono speciali, sereni e questo grazie anche alle famiglie.

L'anno in effetti è stato bello ma faticoso. Soprattutto nel primo quadrimestre quando poi è cambiata la maestra di matematica e siamo stati a pochi passi dalla rissa totale e dal collasso di massa. Scollinato Febbraio l'anno è scivolato via in discesa e ci sono state solo gioie e soddisfazioni. Tutto sommato ci è andata bene.
E oltre che le maestre, noi stessi e i nostri bambini, non sappiamo proprio chi altri ringraziare.
Un po' di autoincensamento ogni tanto non fa male. I bambini si sono trovati in quattro mesi a fare il programma di un anno e sono arrivati fino alle sottrazioni, grazie alla nuova maestra che li fa ridere e giocare, e nel frattempo ha insegnato loro un sacco di cose. Ad esempio sostiene che i numeri sono ovunque e la matematica non è solo saper contare e fare le operazioni. Tutto può essere ricondotto ai numeri, le strisce pedonali, le piastrelle del pavimento, le fermate dell'autobus, e via così. A me -che matematica non sono (anche se purtroppo da un decennio elaboro piani economici e allocamenti di budget)- sembra un bellissimo approccio. E sono sicura che iniziando così forse FranzBello non odierà la matematica come ho fatto io fino all'altroieri.
E lo ridico per la millesima volta, quelli della I C, sono davvero bambini speciali.
L'altro giorno sono arrivati secondi al torneo di calcio della festa della scuola. Hanno vinto le prime partite arrivando senza esitazioni in finale (non sono grandi campioni, ma gli altri erano molto peggio...); l'ultima partita -contro una terza di grandi e grossi- l'hanno insesorabilmente persa. Dopo i primi attimi di evidente scoramento, l'intervento all'unisono dei genitori presenti ha convinto i bambni che in fondo la sconfitta era in una "semi-vittoria" (essendo loro arrivati in finale al loro primo torneo e avendo perso MA contro una terza). L'arbitro ha detto loro che erano stati una rivelazione e hanno guadagnato in premio un bel pallone di cuoio (alla facciazza dei veri vincitori che hanno avuto una coppa sagomata in cartone...).
La magia si era compiuta.
Direi una bella soddisfazione. Invece di 12 diavoletti arrabbiati, in gelateria quella sera c'erano 12 bambini felici.

L'indomani davanti alla scuola raccontavano a chiunque con un sorriso grande così di essere arrivati secondi al torneo.
Un gran risultato!!!!

Per riprendere il titolo del post, non penso che le parole di ringraziamento delle maestre siano retoriche. Penso che le maetre vogliano davvero bene ai nostri bimbi e che abbiamo dato il massimo in questi mesi. E questo mi fa un gran piacere. In queste settimane calde di polemica sulla scuola pubblica, possiamo dire di essere (stati?) fortunati.
Purtroppo molto dipende dalla o dalle maestre, al di là di quanto tempo si sta a scuola.
Incrociamo le dita che continui così e che non sia necessario incatenarsi davanti alla scuola perchè desideriamo il meglio per i nostri figli.



giovedì, 03 giugno 2010

Ridere, ridere, ridere ancora...

Di questo maggio pieno di eventi mi rimarrà il ricordo delle risate dei miei figli e dei loro amici. Non c'è stata occasione in cui non abbiano riso e riso di gusto. E riso tutti insieme, soprattutto (anche se FranzBello a casa ogni tanto ride da solo...bah). Risate di gioia, di vittoria e anche no, di entusiasmo, risate liberatorie. E' bello vedere i bambini che ridono in questo mondo dove molti adulti non riescono più a farlo.
La vecchietta alla fermata del tram stamattina sospirava "...e guarda un po' che mondo lasciamo a questi qui (indicando i miei due piccoli)". Io le ho risposto che dopotutto il periodo della prima o della seconda guerra mondiale non è che fosse tanto meglio....
E allora tanto vale ridere come fanno i bambini.

Ridere piegati in due davanti a C. e F. che alla recita della scuola impersonavano dei pagliacci burloni con tanto di parrucche riccie colorate.
Ridere perchè alla tri-festa di compleanno l'animatore (bravo Fabio! una garanzia in questi anni) faceva le boccacce da imitare.
Ridere perchè alla tri-festa di compleanno siamo riuscite a regalare a tutti i bambini invitati una bandiera dell'Italia. E adesso aspettiamo il Mondiale!
Ridere perchè quest'anno la maglietta dell'oratorio estivo è color azzurro italia e dietro ha scritto proprio ITALIA (un vero genio, il Don).
Ridere perchè un bambino della I C è arrivato primo alla Strabergognone.
Ridere perchè la mamma al Salone del Libro ti ha fatto scegliere un libro che parlava di Fari e poi te l'ha comprato (senza fare beh)
Ridere giocando sotto la pioggia in Piazza SanCarlo a Torino con i vostri amici Benedetto e Laura.
Ridere perchè alla gita alla Sindone siete stati proprio bravi, nonostante l'argomento sia ostico per voi bambini e il senso del pellegrinaggio vi sfuggisse.
Ridere perchè la I C ha perso - ma contro una terza - al tiro alla fune all'Arena.
Ridere perchè -finalmente FranzBello!- sei riuscito a salire su una ruspa vera (ai Cantieri dei Bambini, sabato scorso)
Ridere perchè si va in campagna alla festa di Stefano e tra poco anche a quella di FranzBello.
Ridere perchè CiccioPao pedala come se in bici ci fosse nato mica come suo fratello che l'ha osservata a lungo da lontano prima di capire come diavolo si facesse.
Ridere al battesimo della Cecilia (la nostra cuginetta bonza) a vedere come il sacerdote la immergesse di testa nel fonte battesimale.
Ridere al battesimo della Cecilia saltando su e giù dai gradini del Circolo Sassetti.
Ridere per i sandaletti nuovi.
Ridere per il gelato comprato dalla nonna.
Ridere pensando alla futura classe di CiccioPao alla materna e compiacersi di aver trovato due brave maestre e ritrovato mamme note e simpatiche
Ridere perchè in ufficio si preoccupano per me, dopo che la febbre mi ha steso per cinque giorni (Quella Che Non Si Ammala MAI)


L'estate è un momento magico e la nostra vita dovrebbe essere sempre così.

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