I miei figli lo chiedevano già dall'inizio dell’estate ma pur vivendo a Milano non ci eravamo mai riusciti!
Non sapevo quanto avremmo resistito, al caldo, alla stanchezza, alle code, alla sete.
Avrei giurato che verso le 16 avremmo dato forfait e invece ci siamo rimasti dall'apertura fino al calar del sole.
Sicuramente “l’allenamento” estivo del nostro viaggio itinerante tra Spagna e Francia ci ha aiutato. Ha aiutato soprattutto noi adulti, perché è vero che i bambini hanno moooolte più energie di noi e non ne volevano sapere di andare a casa. Li abbiamo dovuti trascinare via dopo 12 ore ammettendo di essere a pezzi!
Siamo entrati alle 9 dall'ingresso di Roserio (il tram 19 passa sotto casa nostra e senza cambi massimo in un’ora ci porta fino all'Expo).
Abbiamo deciso per quale dei padiglioni più famosi fare la coda e abbiamo scelto il Kazakistan. Sotto un sole che già picchiava duro già a metà mattina, ce la siamo cavata con un’ora di coda alleggerita da ventilatori con spruzzini e ombrelloni. Mentre aspettavamo, la coda si era allungata fino a raggiungere le tre ore di attesa.
Dopodiché tutta Expo era davanti a noi. Non avete idea di quanta gente ci fosse soprattutto gruppi organizzati di ogni età che vagavano come mandrie nella steppa tra il cardo e il decumano. E non pensate che il peggio siano le famiglie con bambini….Vogliamo mettere le famiglie con i nonni?????? E i nonni da soli? E i gruppi-piemonte-in-vacanza? Ma visto che tutti hanno il diritto di entrare a Expo armatevi di santissima pazienza e via!
Abbiamo acquistato il famoso passaporto, e Pao e Franz si sono scatenati alla ricerca dei timbri. Ora, è vero che non è una caccia al tesoro a chi ha più timbri, ma vi assicuro che è sicuramente uno stimolo formidabile a vedere il più possibile e ad infilarsi – non fosse altro per questo – in alcuni padiglioni in cui sinceramente non c’è proprio nulla.
Molti cluster, tra i quali alcuni che meritavano attenzione e altri meno, ma anche qui abbiamo scoperto l’esistenza di paesi mai sentiti. Uno solo non aveva il timbro (nera nube di duolo sulla nobile famiglia, come diceva il mio prof. d’italiano quando facevamo "orrori" di ortografia) e in un caso (nel Mali) un addetto era a disposizione per siglare il passaporto a mano.
Quanto al cibo, all'Expo sicuramente ne troverete di tutti i gusti. Noi ci siamo portati il pranzo al sacco, scoprendo che ci sono moltissimi aree per sedersi e riposarsi (abbiamo visto alcuni che addirittura dormivano!!!).
Dopo pranzo siamo entrati al Children Park (chiude il 13 settembre, da prenotare qui), ispirato alla pedagogia di Reggio Children: otto installazioni interattive dove i bambini vengono coinvolti in attività legate all'ambiente, come sviluppare l'olfatto nelle campane aromatiche, produrre energia pedalando, lasciare un messaggio planetario, trasformarsi in alberi e via così.
A fine giornata quando era chiaro che saremmo rimasti quasi fino a chiusura, siamo andati al padiglione di Israele dove insieme a falafel, hummus e taboulè viene data (da restituire) una tovaglia per fare il pic nic nel prato.
Giovedi sera, quando siamo tornati a Expo, invece siamo andati al Padiglione Turchia che è organizzato come un bellissimo cortile orientale con tanto di fontana di marmo, ceramiche e lunghi tavoli di legno. Abbiamo mangiato un gustoso kebab leggermente piccante e bevuto the turco (che ci ha fatto venire in mente alcuni viaggi che da troppo tempo vorremmo fare).
Poi insieme siamo stati al padiglione di Montecarlo, fatto di container, che alla fine dell'Expo verrà spedito in Africa per diventare un centro multi-attività. E infine siamo riusciti ad assistere allo spettacolo dell'Albero della Vita, con i fuochi d'artificio. Intorno alla Lake Arena ci sono delle poltrone rosse a trottola, dove vi rotolerete senza fine e che non vorrete più abbandonare.
Per gli altri capisco che lo sforzo economico è maggiore e un po’ vi giustifico.
Non vi darò la mia classifica dei padiglioni. Non serve. Le code che ci saranno (e che ormai sembrano essere un tema ricorrente) vi faranno saltare tutti i piani. Quindi l'unico consiglio che vi posso dare è: entrate presto (preferibilmente alle 9 da Roserio) e fiondatevi al padiglione che vi interessa. Mettetevi in coda anche se è ancora chiuso e abbiate molta fede.
L'Expo non è il Louvre e - a mio parere (assolutamente non condivisibile) - tre ore di coda per un padiglione sono troppe.
Quindi se siete fortunati e la coda è meno di un'ora fatela. Altrimenti rivolgetevi verso altro. Ci sono più di 150 paesi presenti all'Expo, sarete soddisfatti ugualmente.
Per info aggiornate e dettagli su padiglioni, orari, curiosità consultate la pagina facebook Expo consigli per gli utenti. Non rimarrete delusi.
1 commento:
Oddio da quanto non ti leggevo!
Ora sono tornata e non ti perdo più, ok? :)
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