domenica 22 ottobre 2017

In Francia con i bambini - una tenda speciale in Borgogna

La scorsa estate, come già sapete, abbiamo viaggiato per 24 giorni attraverso la Francia fino alla Normandia e ritorno. 

Come in tutti gli OTR (On The Road) che si rispettino, abbiamo organizzato il viaggio in varie tappe, otto per la precisione, che ci hanno permesso di viaggiare con la nostra auto partendo direttamente da casa e suddividere il viaggio in modo da non guidare troppo a lungo e goderci la vacanza.

Solo la prima tappa sarebbe stata la più lunga (altrimenti in Normandia non ci saremmo mai arrivati!!!), circa 700 km, mentre le altre non superavano i 300 km.  

I 700 km erano quelli che dividevano casa nostra dalla Borgogna dove avevamo deciso di fermarci a dormire, scegliendo di passare attraverso la Svizzera perchè nell'economia del viaggio avevamo valutato fosse più economico (e lo è, in effetti, poichè è vero che si deve acquistare la cosiddetta Vignette per le autostrade svizzere, ma la si acquista una volta all'anno, ammortizzando il costo già con il ritorno verso l'Italia, mentre passando dal tunnel del Monte Bianco si paga - 44 euro - sia all'andata che al ritorno).

Lo scopo della tappa era poi andare a Chatillon Sur Seine a visitare il Museo dove è conservato il famosissimo Cratere di Vix, un vaso enorme di fattura magno-greca risalente a metà del VI sec. a.C. trovato nella tomba di una principessa celtica alla fine degli anni '50. 

So cosa state pensando: robbba da archeologgggi (e vabbeh a noi piace così!!!)






Quindi è partita la solita ricerca matta e disperata di un alloggio per una notte, non lontano da Chatillon, da raggiungere al massimo in una giornata di viaggio.

Avevo già prenotato un albergo su booking ma ho scoperto che era troppo lontano per noi e non ci saremmo mai arrivati se non a notte fonda.

Mi sono rimessa alla ricerca e sul sito di Haute Marne Tourisme - la regione di riferimento - ho seguito con molta curiosità le tracce degli hébergements insolites, e cioè tutti quegli alloggi che quasi ovunque in Francia offrono da dormire sugli alberi, nelle roulotte gitane, nelle yurte mongole, e altro.

E ho trovato il nostro posto del cuore: le tende nomadi della foresta di Auberive.

Il luogo dove, se non fosse stato l'ultimo alloggio prenotato e la prima tappa di un lungo viaggio, forse saremmo stati almeno una notte in più.

Non vi so dire se ci sia piaciuto perché è davvero bello, perché è quello che cercavamo dopo un anno molto molto cittadino (almeno noi adulti), perché il tramonto è stato fantastico, perché eravamo gli unici ospiti, perché è da un sacco che vogliamo dormire in tenda e finalmente ci siamo riusciti, o perché avevamo bisogno di fresco e finalmente quella notte abbiamo dormito sotto un piumino a 12° di temperatura.

Fatto sta che la nostra tente nomade nella foresta di Auberive rimarrà per sempre tra i nostri migliori ricordi di viaggio.



La tenda è questa. 

Una tenda attrezzata per quattro persone ai margini del bosco. Una piattaforma di legno contro l'umidità e che serve anche da zona relax, con sdraio, tavolo e una piccola cucina da campo. Ci sono altre quattro tende di diversa capacità, una latrina a secco nel bosco, un blocco con doccia/lavandini e due aree per accendere il fuoco e raccontarsela sotto le stelle nelle sere d'estate. 

Intorno, solo boschi e campi dove pascolano mucche placide.





All'interno la tenda è abbastanza spaziosa. I letti sono fatti al vostro arrivo (qui eravamo in partenza e li avevamo già disfatti) e sono comodissimi. Poi c'è una stufa per la stagione fredda e un piccolo tavolino con sgabelli. Vi viene fornita una tanica con l'acqua e un carrellino per trasportare bagagli e annessi (la macchina si parcheggia altrove).


Ovviamente in tenda si entra senza scarpe. In ogni caso alla fine del soggiorno vi verrà chiesto di pulire l'interno, togliere le lenzuola, svuotare il secchio della latrina e riportare tutto alla casa cantoniera. Ovviamente(bis) i rifiuti si differenziano, si lascia pulito, non si fanno schiamazzi, e le solite belle cose che si imparano stando al 100% a contatto con la natura. Dentro la tenda c'è una pila a led, ma se volete altra luce ve la dovete portare. Anche il cibo conviene portarselo direttamente. Il paese di Auberive è a 1 km e ha solo un alimentari/panetteria, ma non rischierei di trovarlo chiuso.

Noi ci siamo arrivati dopo dieci ore di viaggio, ma non eravamo abbastanza stremati da non riuscire a godere del luogo, del cielo, dei rumori del bosco, dei profumi dei prati. 

Un luogo incantevole.




Il paese di Auberive è anche famoso per l'ex-abbazia cistercense, attualmente trasformata in centro culturale e location per eventi, filiazione dell'abbazia di Clairvaux - non lontana da qui - fondata da Bernardo (appunto, di Chiaravalle). 

Nel bellissimo parco vengono coltivati alberi da frutto rari (mele e pere) non presenti altrove.



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