giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta 2013 - I carciofi di Clara - #liberericette

Non so a voi, ma a noi i carciofi piacciono moltissimo. E mica in tutti i modi. Ad esempio a pezzetti nella frittata non molto. Bolliti nemmeno (si faccia avanti chi li fa bolliti!!! sù sù svelatevi!). Il massimo sarebbe come li fanno al Ghetto a Roma, fritti a testa in giù. Aha, mica giuggiole!!! Una goduria  goduriosa da mangiare in nessun altro posto che al Ghetto, in una giornata di primavera, all'aperto sotto un ombrellone bianco di fronte al Portico d'Ottavia.
Ok non ci siamo, smettetela di sognare. Siamo a Milano in mezzo alla nebbia , così tanta che non si vede il palazzo di fronte. I carciofi alla giudìa li sogno, ma nun li so fà, ahò. Quindi vi regalo un'altra ricetta che a casa nostra va per la maggiore. E' simile ai carciofi alla romana ma li cuociamo a testa in su (ammazza 'sti milanesi si devono sempre distinguere...). Li chiameremo i carciofi di Clara.




Ingredienti:
 - carciofi sardi (quelli con le spine lunghe così)
 - olio extra vergine d'oliva
 - sale e pepe
 - prezzemolo
 - aglio


Innanzitutto i carciofi vanno puliti: togliete le foglie esterne (più dure) e tagliate via le punte con le spine. Tagliate via anche i gambi. Se i carciofi sono molto freschi potete pulire i gambi, farli a tocchetti e metterli a cuocere insieme ai carciofi.




Poi pulite e tritate grossolanamente il prezzemolo. 



Mettete i carciofi a testa in su in una pentola dai bordi alti. Conditeli con il prezzemolo, sale e pepe. Se volete anche con un battuto d'aglio (poichè a casa nostra li mangiano anche i bambini io lo metto intero nel brodetto. Da' aroma e profumo e alla fine della cottura lo tolgo). Irrorate tutto con olio e due bicchieri d'acqua.





Mettete a cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti e servite caldi.



Si accompagnano bene a torte salate o carni bianche, anche con altre verdure (nella foto cipolline al curry e torta salata alle verdure)




Questo post partecipa alla grande cucina comune di #liberericette

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web.

Infine tutti i partecipanti a #liberericette si sono impegnati a donare il corrispettivo della propria ricetta al Centro Astalli che si occupa di rifugiati polici a Roma. Per ulteriori informazioni e per donazioni www.centroastalli.it/index.php?id=526



1 commento:

Unknown ha detto...

Mannaggia che buoni!Provati sul luogo e confermo che sono da acquolina in bocca!Mi segno la ricetta e provo a rifarli!
E poi complimenti per la descrizione "professional", passo dopo passo con tanto di foto!:)
Io alla mia "povera" ricetta liberata non ho nemmeno messo una fotina!
Devo rimediare!:)
Fra (Patatofriendly)