Non amo parlare di me stessa ma quando si tratta di fare amicizia non mi tiro mai indietro. Quindi partecipo volentieri alla prima tappa della
Caccia al Tesoro di Mamma Felice, sperando di arrivare alla fine!
Si inizia con presentare il proprio blog e poi ci sarà da presentare un blog altrui allo scopo di scambiarsi idee, opinioni e fare amicizia.
Cominciamo.
Ho aperto il mio blog acasadiclara all'inizio del 2009. Oggi come allora scrivo per diletto e per passione. Scrivo poco e non appartengo a nessuna tipologia specifica, quindi quando mi chiedono "di che cosa scrivi" mi volto dall'altra parte. Non sono nè sarò mai blogger di professione visto che purtroppo passo le mie giornate ad una scrivania in un palazzone in un centro direzionale di periferia. Come dice il mio profilo sono un'archeologa prestata per sempre alla pubblicità, un'ex scout che
rimpiange tenda e zaino, una mamma-che-lavora-a-tempo-pieno ma che cerca
di esserci sempre o quasi, mi piace fare torte, amo il mediterraneo, ho
studiato lingue antiche e ignote, mi piace il lego, la pimpa e bob le
bricoleur.
Un tipo eclettico sembrerebbe, no?
Quindi un buon motivo per seguirmi.
Altri non ne vedo, se non che qualche post mi viene proprio bene e quindi vale la pena leggerlo.
E inoltre faccio vacanze bellissime, quindi se volete leggere i miei racconti passate da queste parti verso la fine dell'estate.
Se mi volete seguire altrove mi trovate qui:
Pinterest http://pinterest.com/claramarina/ dove do' sfogo a tutte le mie passioni tra cui - insospettabilmente - collane, borse e sandali (posso diventare una fashion blogger? chissà...)
Infine da quando ho trasferito il blog qui su Blogger recuperare i miei post è
complesso (ho fatto da sola, ho fatto un pasticcio), quindi ve ne incollo un paio e spero siano sufficienti per conoscerci meglio.
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venerdì, 04 febbraio 2011
SE AVESSI TEMPO
Se avessi tempo.
Farei una torta alla settimana.
Di quelle buone, burrose, alla mela e cannella. Come il quatre-quart bretone.
Farei un bel bagno lungo con tante bolle di schiuma, la musica e un asciugamano caldo vicino alla vasca.
Forse mi metterei i tacchi.
Certo mi vestirei con più attenzione.
Non arriverei ai colloqui con la maestra come se avessi appena finito il cameltrophy.
Non arriverei al lavoro come se avessi appena finito la parigi-dakar.
Ma se mi chiamassi Clara, come mi chiamo e sono.....
Mi accontenterei di quello che ho, senza lamentarmi troppo.
Sorriderei alla vita appena mi alzo e prima di addormentarmi.
Vorrei bene ai miei piccoletti e al papàprof sopra ogni cosa.
Ai nostri viaggi, ai nostri musei e ai nostri teatri.
Anche senza tacchi.
Anche con i capelli scompigliati.
E farei ogni tanto una torta anche per i colleghi, e le nipotine, e gli amici.
Ma ogni tanto però, perchè ne farei una anche stasera, ma mi sa che mi mancano le mele, mannaggia.
Perchè io sono così.
Sorrido e canto anche nelle difficoltà.
Da sempre.
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Io a Babbo natale ci credo.
Per
il momento ci credono anche i miei figli. Ancora, intendo. Prima o poi
scopriranno che è una favola e che al pari delle favole è fantasia.
Ma io ci credo.
Come
credo a Harry Potter, agli Hobbit e al Principe Azzurro che salva le
principesse. Non sono idiota. Solo che mi va di crederci. Non immaginate
anche voi che laggiù nella Terra di Mezzo vivano davvero degli esseri
nani in casette tondeggianti col tetto d'erba a cui piace mangiare e
stare insieme? E non credete che da qualche parte vicino ad un lago e a
una foresta incantata esista una scuola per maghetti e che il treno
parta da Victoria Station su un binario invisibile?
Credo
anche a tante altre cose. Credo alla Pimpa che vive con l'Armando in
una casetta con il tetto rosso, a Bob the Builder e alle sue ruspe
parlanti, alla Barbie che viaggia su un camper tutto rosa.
Non
sono idiota. SO che il mondo reale è un'altra cosa. Ma cosa mi cambia
credere alle favole? Anzi, certe volte mi fa stare meglio e mi fa
sperare che la principessa venga salvata da un orco verde e che sia
comunque felice così, che lottando si vince contro i cattivi e che i
buoni alla fine (spesso) trionfano.
Le
favole ci insegnano che comunque la lotta è dura, il male in agguato e
i nemici lì appena fuori dalle mura. Ma che bisogna essere tenaci e
coraggiosi e che la vita è una sfida. Anche se sei un robottino di ferro
abbandonato sulla Terra ad ammucchiare cubi di immondizia in eterno.
Il
problema vero è che molti adulti non credono più alle favole. Il
problema vero è che crescendo si capiscono molte cose e la disillusione è
forte. Il problema vero è che se credessimo un po' di più alle favole
magari staremmo meglio. Potremmo accettare tante cose e anche che la
vita sia andata diversamente da quanto avevamo immaginato.
Illusa, mi direte. C'è il mutuo da pagare, la scuola che cade a pezzi, le vacanze che costano troppo, etc etc.
Che
mi cambia credere che esista? La magia del Natale acquista un sapore
diverso, la notte di natale ti addormenti sognante, la mattina sotto
l'albero che ti costa immaginare che li abbia messi Babbo Natale i
regali?
Acasadiclara crediamo a BabboNatale. E speriamo che duri.
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Di
questo maggio pieno di eventi mi rimarrà il ricordo delle risate dei
miei figli e dei loro amici. Non c'è stata occasione in cui non abbiano
riso e riso di gusto. E riso tutti insieme, soprattutto (anche se
FranzBello a casa ogni tanto ride da solo...bah). Risate di gioia, di
vittoria e anche no, di entusiasmo, risate liberatorie. E' bello vedere i
bambini che ridono in questo mondo dove molti adulti non riescono più a
farlo.
La vecchietta alla fermata del tram stamattina sospirava
"...e guarda un po' che mondo lasciamo a questi qui (indicando i miei
due piccoli)". Io le ho risposto che dopotutto il periodo della prima o
della seconda guerra mondiale non è che fosse tanto meglio....
E allora tanto vale ridere come fanno i bambini.
Ridere
piegati in due davanti a C. e F. che alla recita della scuola
impersonavano dei pagliacci burloni con tanto di parrucche riccie
colorate.
Ridere perchè alla tri-festa di compleanno l'animatore (bravo Fabio! una garanzia in questi anni) faceva le boccacce da imitare.
Ridere
perchè alla tri-festa di compleanno siamo riuscite a regalare a tutti i
bambini invitati una bandiera dell'Italia. E adesso aspettiamo il
Mondiale!
Ridere perchè quest'anno la maglietta dell'oratorio estivo è
color azzurro italia e dietro ha scritto proprio ITALIA (un vero
genio, il Don).
Ridere perchè un bambino della I C è arrivato primo alla Strabergognone.
Ridere
perchè la mamma al Salone del Libro ti ha fatto scegliere un libro che
parlava di Fari e poi te l'ha comprato (senza fare beh)
Ridere giocando sotto la pioggia in Piazza SanCarlo a Torino con i vostri amici Benedetto e Laura.
Ridere
perchè alla gita alla Sindone siete stati proprio bravi, nonostante
l'argomento sia ostico per voi bambini e il senso del pellegrinaggio vi
sfuggisse.
Ridere perchè la I C ha perso - ma contro una terza - al tiro alla fune all'Arena.
Ridere perchè -finalmente FranzBello!- sei riuscito a salire su una ruspa vera (ai Cantieri dei Bambini, sabato scorso)
Ridere perchè si va in campagna alla festa di Stefano e tra poco anche a quella di FranzBello.
Ridere
perchè CiccioPao pedala come se in bici ci fosse nato mica come suo
fratello che l'ha osservata a lungo da lontano prima di capire come
diavolo si facesse.
Ridere al battesimo della Cecilia (la nostra
cuginetta bonza) a vedere come il sacerdote la immergesse di testa nel
fonte battesimale.
Ridere al battesimo della Cecilia saltando su e giù dai gradini del Circolo Sassetti.
Ridere per i sandaletti nuovi.
Ridere per il gelato comprato dalla nonna.
Ridere
pensando alla futura classe di CiccioPao alla materna e compiacersi di
aver trovato due brave maestre e ritrovato mamme note e simpatiche
Ridere perchè in ufficio si preoccupano per me, dopo che la febbre mi ha steso per cinque giorni (Quella Che Non Si Ammala MAI)
L'estate è un momento magico e la nostra vita dovrebbe essere sempre così.