sabato 12 aprile 2014

Fuorisalone mon amour (with kids)

Un chiacchiericcio diffuso e costante e interminabile nelle vie sotto casa.
Macchina parcheggiata e non spostata per un'intera settimana.
Quartiere blindato.
Uscire da scuola e infilarsi in mille cortili aperti dove vedere toccare guardare installazioni divani attaccapanni schermi touch video interattivi luci stratosferiche gente gente gente divertente...
E' l'ombelico del mondo!!!!
Casa nostra è l'ombelico del Fuorisalone.
Ce ne siamo fatti una ragione, non c'è altra via per sopravvivere.
Franz e Pao sono cresciuti a pane e Fuorisalone, praticamente non abbiamo mai mancato un appuntamento.
Come potremmo, d'altra parte?

Ci piace. Ci sentiamo - una volta tanto - in Europa. O a Shanghai o a Londra. Insomma altrove. Milano è viva e vivace, c'è gente in giro, anche gente vestita strana eh mica tutti normali, si vedono luoghi solitamente chiusi al pubblico o semplicemente portoni davanti ai quali nei giorni normali non ti soffermi nemmeno per caso.

Il luogo che preferiamo è l'Università Statale di Milano. Un po' perché io e il papàprof l'abbiamo frequentata ed è stato un bel periodo delle nostre vite e della nostra vita. Un po' perché è un posto bellissimo pieno di fascino e pieno di storia.

Nel periodo del Fuorisalone, la Statale si veste a festa e sta aperta anche di sera.
Finalmente quest'anno siamo riusciti ad andarci (leggi: trascinarci) dopo che i piccoli con il papàprof avevano già ampiamente battuto la ZonaTortona.

Che dire, affascinante. Superba. Mi piace molto il contrasto tra l'antico e il moderno. Il chiostro del Filarete e i chiostri minori (la Legnaia, la Ghiacciaia,e gli altri). Alcune installazioni si possono toccare e attraversare. Non tutto è immediatamente comprensibile, non tutto può piacere. Altrimenti ci annoieremmo, no?

E invece, tiè, ogni anno, arriva il Fuorisalone a svegliarci un po'. E a ispirarci per mille altre cose che magari ci toccherà fare o vivere quest'anno.
Per il momento ci godiamo la nostra città, pur con tutti i suoi buchi neri, che per una settimana ci sembra più bella.

E i bambini? i bambini al seguito ovviamente. Perché no? perché non capiscono? (perché invece noi grandi capiamo tutto? non mi pare). Vedono dettagli che noi non vediamo, si entusiasmano per cose che noi nemmeno consideriamo, anche loro hanno un proprio modo di vivere il mondo (nonchè il design). Per loro penso sia come un sogno. Entrano in mondi fantastici che altrimenti non vedrebbero. Quale occasione migliore?
Certo poi sono stanchi, hanno sete, i piedi fanno male e c'è folla.
Anche a me fanno male i piedi e da 1 a 10 sono stanca 1000. 
Però abbiamo vissuto un'altra bella esperienza insieme.
Ed è questo alla fine quello che conta davvero.






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